Articolo pubblicato su Il Dubbio del 19 settembre 2023
Radicali Italiani indice una mobilitazione straordinaria per gli ultimi due fine settimana di settembre. Tutte e tutti sono invitati a partecipare per firmare le sei proposte di legge che possono cambiare l’Italia.
Se ancora non l’avete fatto, nei prossimi due weekend potrete firmare con facilità le sei proposte di legge di iniziativa popolare promosse da Radicali Italiani. Il Movimento lancia infatti i Firma Days, una mobilitazione straordinaria che, al grido di “Falla fuori! (la politica, la legge)”, intende moltiplicare il numero dei tavoli in tutta Italia per raccogliere le 50.000 firme necessarie a presentare le PdL in Senato. Da sempre per i Radicali la politica non è un’esclusiva del Palazzo, anzi. La politica è soprattutto partecipazione e si può e deve fare fuori, nelle strade, nelle piazze, accanto ai cittadini.
Quest’estate è stata lanciata una raccolta firme su sei progetti di legge di iniziativa popolare; l’intento è quello di portare in Parlamento proprio la voce dei cittadini su questioni centrali per il Paese: l’ambiente (con una proposta sul consumo di suolo e una sull’energia), l’economia (con una misura di contrasto alla povertà e una sui crediti delle imprese), i diritti (con la regolamentazione del lavoro sessuale e la riforma dell’accesso all’aborto). Ma l’impresa non è facile. Sono 50.000 le sottoscrizioni alle proposte di legge che bisogna raccogliere nei prossimi mesi. Inoltre, le firme devono essere autenticate e certificate, poi controllate e, infine, portate in Senato affinché le PdL vengano discusse in tempi certi.
Entro dicembre occorre raccogliere un numero di firme adeguato, per questo è urgente che tutte e tutti si attivino andando a firmare nella propria città ai banchetti che si terranno venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 settembre e venerdì 29, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, ma anche contattando Radicali Italiani per dare una mano, si tratta di donare poche ore del proprio tempo per organizzare dei tavoli di raccolta firme o per partecipare a quelli già organizzati. Tutti i dettagli sui banchetti e dove trovarli sono sul sito: radicali.it/tavoli.
Informandosi e sottoscrivendo le 6 PdL possiamo risollevare l’Italia, salvaguardare i diritti e l’ambiente, far ripartire l’economia senza dimenticare gli ultimi.
Queste le nostre proposte per quanto riguarda l’ambiente: una legge che finalmente preservi l’elemento tra i più importanti che abbiamo: il suolo. Sulla sua tutela il nostro Paese è in grave ritardo rispetto agli standard europei. Chiediamo che si riconosca l’importanza del suolo come risorsa: difendendolo dall’erosione e dalla contaminazione, contrastando il consumo eccessivo e insensato, riutilizzando le aree edificate abbandonate e introducendo la compensazione ambientale. È importante firmare questa proposta di legge perché il suolo è minacciato da vari fenomeni. Come non ricordare, ad esempio, il recente dramma delle inondazioni e degli smottamenti in Emilia Romagna. Ma anche l’erosione, la contaminazione e altri eventi cui si aggiunge l’intensità dello sfruttamento determinato dalla cementificazione selvaggia e dall’estensione delle aree urbane a discapito delle aree verdi. La nostra proposta è in linea con le indicazioni internazionali, adattandole alle situazioni italiane, Regione per Regione, ognuna con le sue specificità. L’aspetto innovativo è che proteggere il suolo significa proteggere le attività produttive, industriali, agricole, in modo che si continui a produrre senza sfruttamento e senza perdere la fertilità.
L’altra proposta ambientale riguarda la gestione dell’energia che è tra le materie a competenza concorrente tra Stato e Regioni. Da anni il nostro Paese soffre di veri e propri conflitti istituzionali in relazione alle infrastrutture energetiche, soprattutto per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Vogliamo chiedere di tagliare la burocrazia che rallenta le transizione energetica, facendo sì che l’energia sia una competenza esclusiva dello Stato. È importante sostenere questa proposta di legge perché introduce la possibilità di sviluppare con celerità le energie rinnovabili e fare importanti infrastrutture energetiche senza cadere nelle trappole della burocrazia: non si vogliono diminuire i controlli o far fare allo Stato quello che vuole, senza confronto. Anzi, oltre alla modifica necessaria dell’Articolo 117 della Costituzione è importante che si sviluppi un reale dibattito pubblico prima della realizzazione delle grandi opere, consentendo una diffusa partecipazione dei cittadini.
Sul fronte economico abbiamo pensato a una efficace compensazione per le imprese che ora faticano a svilupparsi a causa dei crediti accumulati con la Pubblica Amministrazione. Infatti, a oggi il debito commerciale dello Stato nei confronti delle imprese supera i 60 miliardi di euro. Questo genera un grande problema di liquidità a tutto il sistema produttivo. Con la nostra proposta di legge sostenuta dalle vostre firme chiediamo che i professionisti e le imprese che vantano un credito con lo Stato possano utilizzarlo per il pagamento di imposte e contributi o cederlo a un intermediario finanziario. Così come i cittadini devono pagare le tasse, anche lo Stato e la pubblica amministrazione devono pagare i professionisti privati e le imprese entro termini certi e stabiliti.
Per non lasciare indietro nessuno proponiamo il reddito minimo di inserimento. Un quarto della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale a causa di diritti approssimativi, salari bassi e contratti a termine. Vogliamo contrastare questo governo che vuole introdurre inaccettabili distinzioni tra chi merita e chi non merita di essere aiutato. Chiediamo di introdurre il Reddito Minimo di Inserimento per garantire a tutti il diritto a una vita dignitosa, fornendo l’aiuto economico e formativo necessario a uscire dalla condizione di povertà. È importante sottoscrivere questa proposta di legge perché a differenza del reddito di cittadinanza, che forniva pochi incentivi per trovare un lavoro, le persone possono uscire realmente dalla condizione di povertà, ma in maniera autonoma: si dà sostegno senza assistenzialismo.
Infine sul tema dei diritti proponiamo una legge per decriminalizzare il sex work perché quella attuale ha ottenuto un unico risultato: prendere di mira le lavoratrici e i lavoratori del sesso e rendere le loro condizioni di vita meno sicure. Vogliamo invece rimuovere tutti i divieti, le sanzioni e gli ostacoli normativi che si abbattono su un’intera categoria di persone e riconoscere il lavoro sessuale come autonoma e legittima professione. È importante sostenere questa proposta di legge perché è in linea con l’orientamento internazionale che vuole proteggere i diritti umani senza criminalizzare le persone che esercitano lavoro sessuale, garantendo l’accesso all’assistenza sanitaria e a tutte quelle forme di protezione sociale e giuridica di cui ogni lavoratore può usufruire.
Quella sull’aborto è una battaglia storica dei Radicali, per questo riteniamo che ci voglia una nuova legge che superi la 194 e impedisca alle lobby pro vita e agli obiettori di coscienza di limitare la piena autodeterminazione delle donne e delle persone gestanti. L’attuale legge 194 non garantisce un vero diritto all’aborto ma lo consente in determinati e specifici casi. Insieme a voi chiediamo un autonomo diritto di scelta per far sì che la libertà riproduttiva non incontri più ostacoli morali e amministrativi e possa essere liberamente accessibile per chiunque decida di interrompere una gravidanza. È importante firmare perché la legge 194 del 1978 sull’aborto è ormai datata soprattutto alla luce dell’egemonia ‘no choice’ della destra. La proposta di legge interviene su tutti gli ambiti che riguardano l’interruzione di gravidanza, andando anche a toccare il tema dell’obiezione di coscienza e il problema dei consultori e del loro funzionamento.
Vi aspettiamo numerosi ai nostri tavoli ricordando che le sei PdL si possono sempre firmare online (con un contributo di 1,50€) all’indirizzo www.radicali.it/firma.