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Giulia Crivellini

Una garanzia di lotta civile in Consiglio regionale!

Candidata per il consiglio regionale della Lombardia alle elezioni del 12-13 febbraio con la lista Patto Civico – Majorino Presidente

Biografia

Nata a Milano nel 1988, da più di 10 anni è avvocata, attivista e dirigente politica radicale. Studiosa di diritto e appassionata di diritti, ha portato avanti nei tribunali italiani numerosi contenziosi strategici e azioni civili. Dai temi sollevati dalle ordinanze proibizioniste in materia di lavoro sessuale, alle procedure relative all’autodeterminazione delle donne ricorse all’interruzione volontaria di gravidanza, fino all’istutuzione della banca dati nazionale dei testamenti biologici. È stata nel team di avvocati che ha seguito il Referendum Cannabis del 2021. Attualmente è tesoriera di Radicali Italiani e membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni. Da oltre un anno promuove la campagna “Libera di abortire”, per un aborto sicuro e libero su tutto il territorio. Ha pubblicato di recente il libro “La disobbedienza è civile. Come risvegliare la passione, aprire il dibattito, conquistare un diritto, nell’epoca della crisi politica”. 

Gli obiettivi di Giulia per la prossima legislatura regionale in Lombardia

Questo non è un semplice programma elettorale. Dietro ciascuna parola che segue, ci sono proposte e campagne che in questi anni abbiamo costruito insieme e che ora hai la possibilità di far crescere in Consiglio Regionale.

LIBERE DI ABORTIRE

In Lombardia le cittadine non sono ancora pienamente libere di abortire: a causa degli alti tassi di obiezione di coscienza, dei tempi di attesa e della mancanza di informazioni chiare e accessibili, scegliere di interrompere una gravidanza è ben lontano dall’essere un diritto. Perché vi sia tutela delle scelte riproduttive di tutte e tutti, è fondamentale lavorare per garantire cura, prevenzione e informazione. Una Lombardia libera di scegliere sa riportare al centro del dibattito il diritto all’aborto, lavorando perché la rete dei consultori torni ad essere capillare e non si presenti più come profondamente depotenziata.

SUPERARE LA CULTURA CARCEROCENTRICA

Regione Lombardia deve porsi alla guida per riformare la cultura carcerocentrica che ancora oggi ostacola la funzione costituzionale di risocializzazione e rieducazione del reo. Favorendo l’accesso crescente a misure alternative di specifici profili di detenzione.

MOBILITA’ SOSTENIBILE

La mobilità è il principale veicolo per modificare gli stili di vita e offrire servizi adeguati ai cittadini, per spostarsi senza l’utilizzo di una macchina.
In questo senso il servizio di Trenord deve essere messo a bando, in un regime di concorrenza, con una valutazione annuale dell’efficacia del servizio.

ALLEVAMENTI INTENSIVI

Uno dei maggiori problemi ambientali della Regione deriva dagli allevamenti intensivi. È necessaria una mappatura e un controllo capillare dei fondi PAC che vanno erogati per convertire le aziende a beneficio della salute dei cittadini, degli animali e del clima.

EUROPA IN LOMBARDIA

Occorre migliorare la performance nell’utilizzo dei fondi europei e rendere il territorio soggetto attivo del Comitato Europeo delle Regioni e della Conferenza sul futuro dell’Europa, per integrare lo sviluppo economico con gli elementi di trasparenza delle istituzioni, partecipazione, democrazia e stato di diritto, avvicinando i cittadini all’Unione Europea.

RIDUZIONE DEL DANNO

In un’ottica antiproibizionista è necessaria una mappatura delle zone con il più alto tasso di consumo, dove attivare servizi di riduzione del danno che mettano al centro la salute, il rapporto con gli operatori, con spazi dedicati al consumo sicuro e punti di drug checking.

CANNABIS LIGHT

Il mercato della Cannabis light è l’economia più giovane del paese e l’agricoltura lombarda conta molte aziende che producono canapa e che potrebbero convertire le loro produzioni. Essenziali saranno gli investimenti nei prossimi anni e la Regione può avere un ruolo di pressione determinante sul Parlamento per migliorare la legge nazionale.

FEMMINISMO INTERSEZIONALE

Una Regione che riconoscere centralità ai diritti di tutte e tutti deve iniziare a fornire dati aperti e disaggregati per misurare l’impatto di genere delle sue politiche, fondi per sostenere economicamente progetti strutturali come centri antiviolenza e consultori, oltre al mantenimento e all’apertura in ogni provincia di case rifugio LGBTQI+.

RIFORMARE LA POLITICA

È necessaria una classe dirigente a tutti i livelli amministrativi più autorevole, più libera. Il modello anglosassone uninominale maggioritario con primarie istituzionalizzate come in USA e Gran Bretagna, con tempi e regole certe, è necessario anche nelle Regioni: per non avere persone elette soltanto grazie a qualche migliaio di preferenze, molto spesso clientelari.

INCLUSIONE DELLE PERSONE STRANIERE

Occorre finanziare progetti di sponsorship e corridoi umanitari promossi da molte realtà del terzo settore e iniziative che valorizzino l’accoglienza diffusa nei Comuni e l’inclusione socio-lavorativa nel territorio di richiedenti asilo e rifugiati.

DIRITTO ALLA CULTURA

La cultura è elemento fondante per lo sviluppo della persona umana, quindi della democrazia. Il patrimonio culturale deve contare sulla partecipazione attiva dei cittadini integrando tradizione e innovazione, con un maggior investimenti nelle arti, a partire dai settori più colpiti dalla pandemia: teatro, cinema, musica.