Il 4 giugno del 2019, una furibonda Giorgio Meloni gridava sui social il proprio sdegno contro lo Stato lumaca. Affermava, giustamente, che “lo Stato è spietato quando si tratta di riscuotere, latitante quando si tratta di saldare i debiti nei confronti delle imprese”. La chiamava “Rapina”. Siamo talmente d’accordo con la Premier Meloni, che abbiamo presentato una proposta di legge popolare proprio per chiedere una compensazione del debito dello Stato verso le imprese.
Il debito della Pubblica amministrazione italiana nei confronti dei propri fornitori (gran parte PMI) sfiora i 60 miliardi, rispetto al PIL i mancati pagamenti arrivano al 2,6%. L’Italia registra il triste primato della peggiore pagatrice d’Europa. Anche il confronto con gli altri paesi europei offre un quadro desolante: in rapporto al PIL, nel 2022 i debiti commerciali della Spagna erano pari allo 0,8 per cento, in Francia all’1,5 e in Germania all’1,6. Questi sono i dati che abbiamo presentato, insieme alla Cgia di Mestre, nella conferenza stampa del 27 luglio al Senato.
“La situazione è drammatica,” dichiara il segretario di Radicali Italiani, Massimiliano Iervolino. “Le microimprese in Italia rappresentano il 94,8% del totale, molte falliscono perché lo Stato non paga, non è accettabile. Con la nostra proposta chiediamo che i professionisti e le imprese che vantano un credito con lo Stato possano utilizzarlo per il pagamento di imposte e contributi o cederlo a un intermediario finanziario. Siamo convinti che con l’appoggio della Premier Meloni raggiungeremo l’obiettivo, in fondo basta una firma.”