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Ucraina: cardinale Parolin non può giocare con le parole. Non esistono “reciproci diritti” di Ucraina e Russia

“Di fronte a quanto sta accadendo ogni giorno in Ucraina nemmeno a Parolin è consentito giocare con le parole. Cosa significa ‘reciproci diritti e vicendevoli doveri’? Non ci può essere reciprocità fra aggredito ed aggressore”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.

“In un’ intervista rilasciata al TG1, il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, dichiara testualmente: La pace in Ucraina dovrà essere una pace giusta. Vuol dire riconoscere i reciproci diritti e anche i vicendevoli doveri…’

L’Ucraina ha il diritto/dovere di difendersi dall’aggressione russa ma non esiste alcuna reciprocità: la Russia, in qualità d aggressore, non ha alcun diritto ma solo il dovere di ritirarsi e di pagare le spese per i danni arrecati; fatto salvo naturalmente che Putin e la catena di comando russa devono essere processati dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra e contro l’umanità.

Le infelici parole di Parolin confermano l’ambiguità della posizione del Vaticano, dopo l’inutile missione a Mosca del cardinale Zuppi che è servita solamente a legittimare il regime di Putin proprio nel momento di sua massima crisi da 24 anni a questa parte”, concludono.