Russia, sugli incontri della Lega Salvini dica tutto senza reticenze

“Salvini è stato vicepremier e ministro dell’Interno dal giugno 2018 al settembre 2019. Anche a Mosca non rappresentava la Lega bensì l’Italia. Deve relazionare su tutti gli incontri avuti, senza omissioni e reticenze”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

“A fronte delle nuove rivelazioni uscite su vari media inerenti i rapporti fra Matteo Salvini e altri esponenti leghisti da una parte ed esponenti del regime di Putin dall’altra, ci preme sottolineare una cosa che può apparire secondaria ma che è invece estremamente rilevante: dal 1° giugno 2018 al 4 settembre 2019, Matteo Salvini è stato vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno nel primo governo Conte. Nella visita, ad esempio, del 17 e 18 ottobre 2018 a Mosca rappresentava gli interessi dell’Italia, non della Lega.

E i colloqui che ebbe in tale occasione, come nelle altre sue missioni dal suo amico Putin non furono eventi privati coperti dalla privacy; Salvini ha il dovere – a maggior ragione dopo le ultime news – di relazionare su chi incontrò e su cosa fece durante tutte le sue trasferte moscovite, senza omissioni e salti temporali. E Salvini, se ha cambiato veramente idea rispetto a Putin, ha il dovere di revocare ufficialmente e pubblicamente il patto sottoscritto da lui in persona con Sergey Zheleznyak, responsabile esteri del partito di Putin Russia Unita il 6 marzo 2017. La Lega è l’unico partito italiano ad avere stipulato un accordo di collaborazione con un partito estero, e l’ha fatto con il partito creato da Putin a suo uso e consumo. Nel 2017 c’era la Lega Nord, ora c’è la Lega con Matteo Salvini ma Salvini, purtroppo, è sempre lui”, concludono.