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Mozione urgente in Consiglio regionale: fermare l’aggressione azero-turca e riconoscere la repubblica di Artsakh (Nagorno Karabakh)

INIZIATIVA DI  +EUROPA-RADICALI E GRUPPO ITALIA/ARMENIA

Come già accaduto nelle scorse settimane al Comune di Milano, anche in Regione Lombardia si sta lavorando a un documento di sostegno alla Repubblica di Artsakh (Nagorno Karabakh), da giorni sotto assedio da parte delle forze armate dell’Azerbaizan con l’appoggio militare della Turchia di Erdogan.

Su iniziativa di Michele Usuelli, Consigliere regionale di +Europa/Radicali si stanno raccogliendo le firme per una mozione urgente, sottoscritta da tutti i capigruppo, con l’obiettivo non solo di esprimere una ferma condanna dell’aggressione, ma anche  di chiedere alle autorità nazionali il riconoscimento della Repubblica di Artsakh e di ottenere la massima pubblicità per una questione annosa che né i cittadini, né gli studenti conoscono a fondo. La mozione sarà discussa se tutti i capigruppo daranno la propria adesione e il testo è mutuato da quello approvato dal Consiglio Comunale di Milano, frutto dell’abbinamento di due mozioni di diversa origine politica.

L’iniziativa è stata condivisa con Maria Karapetyan, parlamentare dell’Armenia e capo del Gruppo d’amicizia parlamentare Armenia-Italia dell’Assemblea Nazionale della Repubblica d’Armenia.

Dichiara in proposito Michele Usuelli:  “Stiamo lavorando affinché sia possibile presentare e far votare il documento che abbiamo predisposto e che il Comune ha approvato come compromesso tra diverse visioni politiche. Lancio un appello ai colleghi capigruppo affinché sottoscrivano la mozione. Senza il loro aiuto il pronunciamento del Consiglio regionale non sarà possibile. Se alla votazione del Comune di Milano seguisse quella di Regione Lombardia saremmo di fronte a un atto di grande importanza che non potrebbe essere ignorato né dalle Istituzioni italiane alle quali si chiede il riconoscimento dell’Artsakh né dagli aggressori che da giorni tengono sotto assedio il Nagorno-Karabakh. La Regione più importante del Paese, una delle realtà più avanzate d’Europa, non può restare in silenzio di fronte a quanto sta accadendo.”

Aggiunge Maria Karapetyan “La co-presidenza del Gruppo di Minsk d’OSCE e le parti negoziali del conflitto del Nagorno-Karabakh da anni stanno cercando una formula per tutelare il diritto all’autodeterminazione del popolo del Nagorno-Karabakh. Prima di questa nuova guerra la formula poteva essere “autodeterminazione interna”, cioè attraverso un’autonomia per Nagorno-Karabakh all’interno dell’Azerbaigian, o “autodeterminazione esterna”, cioè attraverso l’indipendenza.

Il diritto internazionale considera l’autodeterminazione esterna accettabile solo nel caso in cui un dato popolo (in questo caso il popolo del Nagorno-Karabakh) non può esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione in un altro stato (in questo caso l’Azerbaigian), giacché  trovarsi in quello stato minaccia la sicurezza di quel popolo e il diritto alla vita degli individui.

Questa nuova guerra dimostra chiaramente che la sicurezza del popolo del Nagorno-Karabakh e il diritto alla vita delle persone che vi abitano non può essere garantita dall’Azerbaigian. La “coesistenza” che il Presidente d’Azerbaigian Ilham Aliyev sta proponendo al popolo armeno del Nagorno-Karabakh è una “coesistenza” con i terroristi  e sotto i Bayraktar di Erdogan e le bombe a grappolo.

Diventa chiaro che l’unico modo in cui il popolo del Nagorno-Karabakh può assicurarsi il proprio diritto di esistere è l’autodeterminazione esterna, ossia il riconoscimento della Repubblica del Nagorno-Karabakh.

Quindi chiediamo ai nostri colleghi nei governi e parlamenti del mondo di dare supporto ai valori di libertà, democrazia e pace. Il riconoscimento dei diritti del popolo di Nagorno-Karabakh sarà la vittoria della libertà, della democrazia e della pace sulla tirannia, sulla violenza e sul terrorismo.”

Milano 2 novembre 2020