“Il memorandum Italia-Libia deve essere cancellato. Dopo cinque anni da incubo c’è una sovrabbondanza di prove che confermano ciò che andiamo dicendo da sempre: l’accordo lede gravemente i diritti umani delle persone migranti e finanzia i criminali clan libici con i soldi dei contribuenti”, lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.
“I dati e le testimonianze sono agghiaccianti. Dal 2017, anno in cui è stato stipulato l’accordo, 82 mila persone sono state riportate in Libia e rinchiuse nei centri di detenzione, ufficiali e non, dove continuano a perpetrarsi gli orrori che sono stati certificati dall’Onu, dalle numerose inchieste giornalistiche e dalle voci delle ONG.
Donne, uomini e bambini sono alla mercé dei kapò, costretti a subire violenze, abusi di ogni sorta e anche a pagare un riscatto per poter essere liberati. Cosa altro serve perchè il nostro Paese fermi questo accordo che infanga ogni principio costituzionale e che non ha fermato in nessun modo le morti nel Mediterraneo?
Il governo italiano agisca subito in tal senso e l’Unione europea non si volti dall’altra parte ma intervenga nello spirito dei principi e dei valori che la animano, affrontando il fenomeno migratorio in tutta la sua complessità: basta accordi inaccettabili in spregio ai diritti umani, servono soluzioni a lungo termine, a partire dalla creazione di corridoi umanitari e canali di ingresso per lavoro”, conclude.