Savoini ancora vice presidente Corecom Lombardia
“L’archiviazione del procedimento penale non salva Matteo Salvini dal giudizio politico: per la Procura di Milano era informato su trattative fra Savoini e russi. Se così fosse, sarebbe colpevole di omissione per non aver fatto nulla per impedirle”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Per la Procura di Milano Matteo Salvini (all’epoca dei fatti vicepremier e ministro dell’Interno) sapeva delle trattative sull’operazione di acquisto di prodotti petroliferi dalla Russia ma non sono mai emersi – si legge: ‘elementi concreti sul fatto che il segretario della Lega avesse personalmente partecipato alla trattativa, fornito un contributo causale, o fosse stato messo al corrente del proposito di destinare una quota della somma ricavata dalla transazione ai mediatori russi perché remunerassero pubblici ufficiali russi’.
Dunque, il leader della Lega (che nel 2017 firmava a Mosca un accordo di collaborazione con il partito di Putin, mai revocato e abiurato) ma anche e soprattutto il rappresentante del governo italiano Matteo Salvini, nel 2018 – cioè quattro anni dopo la prima aggressione della Russia all’Ucraina e le conseguenti sanzioni occidentali – era al corrente di trattative reiterate – la Procura parla di ben 40 incontri tra Gianluca Savoini (presidente dell’associazione Lombardia Russia ed ex portavoce di Matteo Salvini ) e la controparte russa – e non ha fatto nulla per impedirle.
La seconda cosa vergognosa è che Gianluca Savoini, l’11 settembre 2018 proprio mentre trattava con i russi, era nominato con i voti dei consiglieri regionali di centrodestra alla Regione Lombardia, alla carica di Vice Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom).
Carica lautamente retribuita che ricopre ancora oggi nonostante che il 5 aprile scorso il Consiglio Regionale abbia approvato, a stretta maggioranza, una mozione presentata dal consigliere Radicali/+Europa Michele Usuelli che chiedeva a Savoini di dimettersi dalla carica.
La terza cosa vergognosa è l’assoluta non collaborazione delle autorità di Mosca alle indagini della Procura di Milano, le cui richieste di rogatoria sono cadute nel vuoto”, concludono.