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Russia: aderiamo alla campagna #FreeNavalny, ambasciatore italiano lo visiti in carcere

L'oppositore Alexei Navalny in marcia in memoria del politico Boris Nemtsov, ucciso in Russia.

“Aderiamo con convinzione alla campagna internazionale #FreeNavalny lanciata ieri da Dasha Navalnaya, figlia di Alexei Navalny, per la liberazione del padre sequestrato esattamente due anni fa dal regime di Putin, sottoposto a processi farsa ed incarcerato nella colonia penale di Melikhovo in regime di massima sicurezza. Rinnoviamo la richiesta al ministro degli Esteri Tajani perché si attivi affinché l’ambasciatore italiano a Mosca visiti Navalny in carcere per verificare le sue condizioni di salute e detenzione”, così in una nota Massimiliano IervolinoGiulia Crivellini Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Attualmente Navalny è stato condannato a nove anni di reclusione ma sono stati aperti contro di lui altri procedimenti giudiziari per un totale di 35 anni di reclusione. L’intento di Vladimir Putin è chiaro: fare uscire Navalny di prigione non in modalità verticale ma orizzontale, dopo la sua morte.

Invitiamo le altre forze politiche, la società civile, i cittadini, a sottoscrivere l’appello per la liberazione incondizionata di Alexei Navalny su sito freenavalny.com.

Le firme raccolte in un solo giorno sono già mezzo milione e, nonostante il clima di paura e terrore esistente in Russia, ben seicento medici e decine di avvocati russi hanno sottoscritto un appello pubblico affinché Navalny riceva in cella adeguate cure mediche.

Venerdì scorso avevamo inviato una lettera aperta al ministro degli Esteri Antonio Tajani, affinché attivi tutti i canali diplomatici utili per verificare le condizioni di salute e di detenzione di Navalny.

Sarebbe quantomai opportuno che l’ambasciatore italiano a Mosca richiedesse di poter visitare il dissidente russo per accertare di persona, senza filtri, le sue condizioni e la sua situazione detentiva. Ministro Tajani, nulla da dichiarare?”, concludono.