Silvja Manzi “L’invasione della propaganda russa nelle elezioni la denunciamo da anni, finalmente FBI e Unione europea l’hanno capito”
“Sono anni che denunciamo e documentiamo l’utilizzo letteralmente militare della propaganda e della disinformazione che i russi guidati da Putin attuano in ogni tornata elettorale, in Europa e in USA. L’influenza organizzata sul voto, lautamente finanziata, perfino rivendicata dalle stesse autorità militari russe, è ormai sotto gli occhi di tutti ed è incredibile il ritardo con cui questo allarme giunge dalle massime autorità dell’Unione Europea e dell’FBI.
Un ritardo colpevole perché di fronte a un attacco organizzato, di questa forza e di questa natura, si devono mettere in campo controffensive proporzionate”, così Silvja Manzi, segretaria di Radicali Italiani e candidata di +EUROPA alle elezioni europee, commenta l’annuncio della Commissaria europea per la giustizia, Vera Jourova, di aver ricevuto da numerosi Paesi membri la segnalazione della ripresa di campagne di disinformazione da parte della Russia in vista delle elezioni, e le dichiarazioni del capo dell’FBI secondo cui questo pericolo non è legato al solo ciclo elettorale, ma una minaccia che dura 365 giorni l’anno.“
La Russia di Putin, utilizzando molte migliaia di account costruiti esclusivamente per influenzare l’opinione pubblica, il voto e rilanciare disinformazione, si insinua nella vita democratica come un cancro”, continua Manzi, “Ne hanno fatto le spese la Gran Bretagna (e di conseguenza tutta l’UE) con la vittoria della Brexit, gli USA con la vittoria di Trump e ne fa quotidianamente le spese l’Italia dove Lega e 5Stelle sono gli attrezzi utilizzati da Putin per scardinare il fragile equilibrio democratico nazionale. Si tratta di una vera e propria strategia militare, con mezzi informatici, con l’evidente scopo di sostenere le forze antieuropeiste in ogni tornata elettorale e abbattere così la democrazia liberale europea.
Adesso lo dicono anche l’UE e l’FBI, e il pericolo che stiamo vivendo deve essere evidente per tutti. Speriamo che vengano pese contromisure adeguate e, soprattutto, che non sia troppo tardi”, conclude.
5 maggio 2019