“Dall’ex procuratrice della Corte Penale Internazionale Carla Del Ponte parole chiare e pesanti a favore dell’incriminazione di Putin e della possibilità di estendere le indagini anche ai crimini russi in Siria.
La ringraziamo per le sua presa di posizione pubblica, tanto inequivocabile quanto qualificata, a favore dell’incriminazione di Vladimir Putin alla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità per la guerra di aggressione all’Ucraina”, dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani in seguito all’intervista rilasciata ieri a La Repubblica.
“Giustamente Del Ponte rileva che la catena di comando russa termina con il soldato che colpisce i civili ma inizia con Putin e, a seguire, le gerarchie militari. Proprio come fu fatto con Slobodan Milosevic occorre innanzitutto colpire anche con l’arma del diritto penale il responsabile principale dell’aggressione all’Ucraina.
Carla Del Ponte ci ricorda anche che per i crimini di guerra e contro l’umanità non esiste la prescrizione e che anche il reato di stupro è considerato ‘crimine di guerra’, come insegna tristemente l’esperienza di trent’anni fa in Bosnia.
Ma la procuratrice apre anche un altro campo di lavoro per la Corte Penale Internazionale additando quanto è successo e continua ad accadere in Siria, dove i militari russi sono presenti dal 2015 a sostegno del dittatore siriano Bashar Al Assad e hanno compiuto attacchi indiscriminati alla popolazione civile. Invitiamo la Dr. ssa Del Ponte e tutti i cittadini europei a firmare la nostra petizione popolare per l’incriminazione di Putin all’Aja, disponibile sul sito di Radicali Italiani in cinque lingue”, concludono.