Poche ore dopo la “conferenza stampa comizio” in cui Vladimir Putin ha ribadito la sua ferrea volontà di spezzare le reni all’Ucraina, arriva da Bruxelles il più bel regalo di Natale al popolo ucraino: il via libera all’apertura dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
Viktor Orban, l’uomo di Putin all’interno dei Palazzi europei, non è riuscito a prevalere sulla volontà comune degli altri 26 Stati.
L’Ucraina può affrontare il duro inverno, con gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche che si faranno sempre più intensi, sapendo di non essere sola e isolata.
E anche Joe Biden ha una freccia in più nel suo arco per vincere le resistenze dei repubblicani a sbloccare la tranche di finanziamenti all’Ucraina.
Infine, importante è il riconoscimento dello status di candidato a fare parte dell’Unione Europea concesso alla Georgia. Un risarcimento, certo parziale e inadeguato, al silenzio e all’omertà con cui la comunità internazionale, da Obama ai vertici europei, assistettero all’aggressione russa alla Georgia nel 2008.
Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino-Segretario Radicali Italiani-Igor Boni-Presidente Radicali Italiani-Giulia Crivellini-Tesoriera Radicali Italiani