Russia, autocritica Meloni degna di nota ma sia conseguente: revochi onorificenza a portavoce Putin e ad altri 18 oligarchi russi

Abbiamo apprezzato le parole inequivocabili rivolte ieri dalla premier italiana al presidente ucraino, con le quali la Meloni riconosce di non avere compreso nel 2014, al momento dell’annessione della Crimea, la “pulsione imperialista” della Russia.

Noi radicali avevamo compreso e denunciato tale “pulsione imperialista” e colonialista già al tempo della seconda guerra in Cecenia (1999<2005) e della successiva occupazione russa di un quinto della Georgia (agosto 2008).

Giorgia Meloni deve fare seguire alle sue giuste dichiarazioni dei giusti atti: il governo italiano non ha ancora revocato “per indegnità” l’onorificenza della Repubblica Italiana attribuita al portavoce di Putin, Dmitry Peskov, nel 2017. E, oltre a Peskov, ci sono altri 18 uomini di Putin a cui revocare onorificenze concesse dopo il 2014 (altre 14 sono già state revocate dal presidente Mattarella).
Qui tutte le onorificenze agli uomini di Putin.

E il vicepremier Matteo Salvini non ha mai fatto autocritica né revocato l’accordo di collaborazione firmato a Mosca con il partito di Putin, Russia Unita, nel 2017.

Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino-Segretario Radicali Italiani-Igor Boni-Presidente Radicali Italiani-Giulia Crivellini-Tesoriera Radicali Italiani