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Per uno Stato Sociale 2.0 che coniughi equità e crescita

Una proposta di legge popolare che contiene misure di contrasto alla povertà: per tutti coloro che non hanno più diritti

Articolo di Oreste GalloRiccardo Varveri pubblicato su Il Dubbio del 27 giugno 2023

Il processi di riorganizzazione delle economie di mercato sviluppatisi negli ultimi decenni – transizione a un modello post-industriale, crescente integrazione nel quadro della globalizzazione e sviluppo delle tecnologie digitali – stanno segnando il passaggio dalla società del Quarto Stato del XX Secolo a quella del Quinto Stato del XXI Secolo.

Mentre il Quarto Stato era una classe di oppressi, dotati sempre più di una coscienza di classe, maturata nei luoghi condivisi – le fabbriche e i quartieri operai -, forza di propulsione di un processo di emancipazione e di conquista di diritti sociali, il Quinto Stato si caratterizza per una dispersione e atomizzazione, solo parzialmente contrastata dalla possibilità di incontro virtuale sui social media, che rende problematica la questione della rappresentanza politica quanto ineludibile la nuova domanda di protezione sociale.


ATTIVATI con noi per raccogliere le firme sulle sei proposte di legge popolari!


È giunta l’ora di ripensare le politiche sociali per dar vita a uno Stato Sociale 2.0, attraverso un insieme di proposte che affrontino le molteplici discriminazioni – da quella di genere a quelle economiche, da quelle di età a quelle di area geografica – che attraversano come profonde ferite il nostro Paese e che rappresentino il nostro contributo al dibattito pubblico che, all’interno dell’Unione Europea dia vita, accanto all’Unione Economica e Monetaria, a un’Unione Politica e a un’Unione Sociale.

Al centro delle riflessioni e delle proposte di Radicali Italiani ci sono coloro che non hanno voce per difendere i propri diritti o che, sfiduciati, si ritirano dalla vita politica del Paese perché illusi o disillusi dalle promesse elettorali di questo o quel partito, che aspettano un riscatto nella società, lo cercano, ma senza detenere strumenti, energie e forza economica per prenderselo.

Con la proposta di legge di iniziativa popolare contenente misure di contrasto alla povertà – la prima delle quali è finalizzata a sostenere il reddito delle famiglie povere, favorendo il reinserimento sociale attraverso un percorso di inclusione; la seconda introduce un sistema di buoni a sostegno delle persone non autosufficienti e la terza un sostegno ai disabili – intendiamo porre al centro del dibattito pubblico il diritto a un’esistenza dignitosa, per contrastare il decreto lavoro emanato il primo maggio dal governo Meloni, centrato su un’odiosa distinzione tra chi merita e chi non merita di essere aiutato, accompagnato dalla definizione di percorsi, con verifica annuale, per l’uscita dalla povertà.

Per contrastare la colpevolizzazione della povertà della destra e l’assistenzialismo senza speranza della sinistra!