Ucraina: grave intimidazione di Mosca a CPI. Ministro Nordio, nulla da dichiarare?

“Alla notizia dell’ incriminazione in contumacia sia del procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI), Karim Khan, sia del giudice italiano della stessa Corte, Salvatore Aitala, da parte di un sedicente ‘Comitato investigativo russo’, la prima tentazione è quella di archiviare il tutto con una grossa risata.

Purtroppo, invece, occorre prendere molto sul serio tutto quello che il regime criminale mafioso che governa la Federazione Russa produce nella sua realtà parallela”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Siamo davanti a un grave tentativo di intimidazione della CPI da parte di chi, ricordiamolo, non ha esitato in passato a colpire in Occidente coloro che riteneva nuocere ai suoi interessi (casi Litvinenko e Skripal).

Esprimiamo, innanzitutto, la nostra solidarietà al Procuratore Khan e al giudice Aitala. Ma la solidarietà deve arrivare anche e soprattutto dal governo italiano e dal ministro della Giustizia. Chiediamo al ministro Nordio di relazionare al più presto in Parlamento sullo stato della collaborazione del suo dicastero con la Corte Penale Internazionale dell’Aja e sulle prospettive future.

Ci appelliamo, infine, al Presidente della Repubblica affinché revochi l’onorificenza concessa nel 2017 al portavoce del regime mafioso russo, Dmitry Peskov”, concludono.