In occasione dell’Assemblea degli Azionisti ENEL domani mercoledì 10 maggio, a partire dalle ore 12, di fronte all’Auditorium Parco della Musica a Roma, si terrà il presidio di Radicali Italiani contro la probabile nomina a presidente dell’ENEL di Paolo Scaroni, il primo responsabile del suicidio energetico italiano.
“Per il bene dell’ENEL e per il bene dell’Italia, Paolo Scaroni non dovrebbe essere nominato presidente”, spiegano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Negli anni passati abbiamo denunciato, dentro e fuori il Parlamento, il ruolo attivo e complice che Scaroni, quando era alla guida dell’ENI, tenne nell’affaire Yukos, la compagnia petrolifera russa di Mikhail Khodorkovsky. L’epilogo di quella vicenda condusse allo smantellamento dell’azienda privata a favore della statale Gazprom, tenuta sotto controllo da Vladimir Putin.
Era il 2007 e la politica italiana guardava colpevolmente altrove per non vedere il cappio energetico che si stringeva stretto al collo dell’Italia. Ma Paolo Scaroni non è stato solo questo. Da lui è giunto il massimo sostegno al progetto di gasdotto russo ‘South Stream’, che, se realizzato, avrebbe tagliato completamente fuori l’Ucraina, quando a noi Radicali era già evidente l’azione di guerra ibrida del Cremlino.
Con Scaroni le forniture di gas dalla Russia arrivarono al quantitativo record di quasi 30 miliardi di metri cubi, pari al 40% del totale, assoggettandoci al ricatto russo. Stiamo pagando a caro prezzo quelle scelte che hanno messo nelle mani del terrorista di Stato Vladimir Putin un’arma incredibile da giocare contro l’Italia e l’Europa.
Oggi immaginare che uno dei principali responsabili del suicidio energetico italiano possa guidare la più grande azienda elettrica italiana è pura follia o puro masochismo”, concludono.