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Putin all’Aja, leader ceceno Zakayev ringrazia Radicali Italiani per mobilitazione e ricorda Antonio Russo

Il leader ceceno in esilio Akhmed Zakayev, dall’Ucraina – dove si è recato per sostenere il battaglione ceceno che combatte al fianco dell’esercito ucraino – ha inviato a Igor Boni, presidente di Radicali Italiani, questa lettera aperta.

Igor Boni commenta: “Sono profondamente grato al primo ministro Zakayev per le sue parole di apprezzamento della campagna radicale per mandare ‘Putin all’Aja’, campagna che continua sul nostro sito radicali.it finché Putin non sarà effettivamente all’Aja.

Zakayev era al nostro fianco nel giugno scorso, quando consegnammo le prime firme raccolte sul nostro appello al Ministero della Giustizia italiano; Zakayev era con noi al nostro Congresso di Rimini, lo scorso dicembre.

È ancora con noi oggi, e ricorda a noi e a tutti sia la prima vittima di Putin, il popolo ceceno, sia la vittima italiana di Putin, il giornalista di Radio Radicale Antonio Russo, barbaramente ucciso in Georgia, nel 2000, mentre stava documentando proprio il genocidio dei ceceni da parte dell’invasore russo. È del tutto evidente che l’incriminazione di Putin di venerdì scorso è solo la prima di una lunga serie.

La Corte Penale Internazionale è partita dal reato più eclatante (la deportazione di migliaia di bambini ucraini in Russia), addirittura rivendicato da Putin e dalla sua sedicente ‘commissaria per i diritti dei bambini’.

Altre incriminazioni seguiranno e noi Radicali Italiani lottiamo e lotteremo affinché tra queste, prima o poi, vi sia anche quella relativa al genocidio del popolo ceceno e all’assassinio di Antonio Russo”, conclude.