“Il presidente Mattarella revochi le 22 onorificenze concesse a esponenti del regime di Putin. Quelle medaglie grondano sangue”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi dell’associazione radicale Adelaide Aglietta. “Non abbiamo atteso che Putin mettesse a ferro e fuoco tutta l’Ucraina per informare i cittadini italiani di un fatto tanto incontestabile quanto vergognoso: dal settembre 2019, ovvero da quando Luigi Di Maio è ministro degli Esteri, sono stati ben 22 gli esponenti del regime di Putin a cui il presidente Mattarella ha conferito onorificenze della Repubblica Italiana, su proposta dello stesso Di Maio. Mai così tanti russi premiati in passato in un così breve lasso di tempo; e questo è avvenuto mentre in Russia si chiudevano i pochi spiragli di libertà ancora aperti e Mosca era sotto sanzioni (seppur irrisorie) per l’intervento in Crimea e nel Donbass nel 2014. In due riprese abbiamo chiesto formalmente alla Farnesina e al Quirinale di revocare almeno le onorificenze più ingombranti, come quelle date al premier della Federazione Russa Mikhail Mishustin e al banchiere Andrey Kostin, già sanzionato in passato da Stati Uniti e Canada e nuovamente sanzionato ieri dall’Unione Europea. Nessuna risposta, nemmeno di cortesia. Oggi, con l’Ucraina invasa, chiediamo nuovamente al Presidente Mattarella di revocare tutte le onorificenze. Quelle medaglie grondano sangue. Ricordiamo anche che dieci anni fa l’allora presidente Giorgio Napolitano revoco l’onorificenza incautamente assegnata due anni prima al dittatore siriano Bashar Al Assad. Il precedente c’è; Mattarella segua l’esempio di Napolitano”, concludono.