Sanità: Piano Sanitario Nazionale scaduto da 13 anni, appello dal Congresso per ripristino legalità

“È scaduto da 13 anni il Piano Sanitario Nazionale (PSN) e da 8 anni non viene predisposta la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP). Le conseguenze della mancanza di questi due strumenti fondamentali sono enormi e sotto gli occhi di tutti, con un Paese estremamente diversificato in termini di servizi sanitari e una caotica allocazione delle risorse economiche e umane. Basti solo ricordare l’entità della mobilità sanitaria: 800 mila migranti sanitari italiani ogni anno per un valore economico superiore ai 4 miliardi di euro.  Governo e Ministro della Salute intervengano al più presto”. 

È quanto denunciato dai Radicali durante i lavori della Commissione congressuale “Next Generation della governance della salute”, in un dibattito che ha visto intervenire Emma Bonino (senatrice Più Europa/Radicali Italiani), Michele Usuelli e Alessandro Capriccioli (consiglieri radicali in Regione Lombardia e Regione Lazio), Giulio Gallera (consigliere già assessore al welfare Regione Lombardia), Francesca Cortellaro (primario di pronto soccorso al San Carlo di Milano), Massimo Lombardo (direttore generale Spedali Civili Brescia, già DG Lodi e Codogno), Chiara Oggioni (responsabile qualità e rischio, Humanitas Mirasole Spa), Nino Cartabellotta (presidente Fondazione GIMBE), Enrico Bucci (Temple University), Walter Ricciardi (professore ordinario di igiene Università Cattolica) e Marcello Crivellini (professore di analisi e organizzazione di sistemi sanitari, Politecnico di Milano). 

“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, universale e gratuito prevede che la gestione, l’erogazione dei servizi siano affidate alle Regioni, mentre regole generali, controllo, coordinamento e finanziamenti complessivi, spetti al livello centrale (Governo e Parlamento). Il Ministero della Salute ha il potere e il dovere di indirizzamento e controllo su tutto il sistema tramite questi due fondamentali strumenti: il Piano Sanitario Nazionale (PSN) e la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP)”, dichiarano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani. 

“Il piano sanitario”, proseguono, “è la ‘Costituzione’ della sanità italiana, senza di esso la Sanità diviene necessariamente scoordinata, con squilibri in termini di qualità, di risorse e di personale, con interessi mediati esclusivamente dal potere dei responsabili locali (cordate partitiche regionali attirate dal controllo di appalti, risorse e nomine nelle singole strutture; aziende fornitrici di beni e servizi; operatori farmaceutici; sindacati/corporazioni di settore). Per questo”, concludono, “nelle prossime ore agiremo affinché Ministro e Governo possano interrompere questa situazione di grave e decennale illegalità, ripristinare il rispetto delle regole e salvaguardare la nostra Salute e il lavoro di migliaia di operatori”.

Roma, 1 marzo 2021