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Immigrazione: Ero straniero denuncia flop regolarizzazione, ministero dell’interno intervenga

Ero straniero

“È stato pubblicato oggi il report della campagna Ero Straniero, promossa da Radicali Italiani insieme ad altre organizzazioni impegnate sull’immigrazione, sullo stato di avanzamento dell’esame delle domande di emersione dal nero e regolarizzazione dei lavoratori stranieri, voluta del governo precedente col decreto “rilancio” a maggio 2020.

Ne emerge un quadro preoccupante in tutti i territori, con ritardi gravissimi e stime dei tempi di finalizzazione delle domande improbabili, di anni se non decenni.

Una situazione inaccettabile che mantiene le persone che vogliono mettersi in regola in un clima di incertezza e precarietà”, affermano in una nota  Massimiliano IervolinoGiulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani

“La situazione appare grave anche per altri aspetti”, aggiungono. “C’è un tema sanitario: per la campagna vaccinale anti-COVID in corso nel nostro Paese è fondamentale che il maggior numero di persone esca il prima possibile dall’invisibilità in modo da poter garantire l’accesso alle cure e una quanto più ampia copertura della popolazione.

E poi un tema che attiene al lavoro: un anno fa, con lo scoppio in Italia della pandemia, siamo stati tra i primi a spingere per una sanatoria, visto il rischio di uno stop al comparto agroalimentare senza l’arrivo di lavoratori stranieri stagionali con le frontiere chiuse. A un anno di distanza sarebbe paradossale non portare a conclusione rapidamente, nelle prossime settimane, le decine di migliaia di pratiche in istruttoria.

Infine vogliamo ribadire che bisogna andare oltre le sanatorie: servono soluzioni a lungo termine per facilitare la regolarità dei cittadini stranieri e favorire l’integrazione. Soluzioni che Radicali italiani e le altre realtà della campagna Ero straniero hanno portato in Parlamento nel 2017, con una proposta di legge di iniziativa popolare depositata con oltre 90.000 firme, e che è ora all’esame della Commissione affari costituzionali della Camera.

Una riforma che propone quegli interventi di ampio respiro e vera discontinuità di cui c’è sempre più bisogno, visto l’aumento dell’impoverimento e della precarietà a cui stiamo assistendo nel nostro Paese, ma che il Parlamento fatica a fare propria. Noi continueremo a fare pressione affinché la nostra proposta venga discussa e approvata al più presto”, concludono.