Mozione Generale approvata del XVIII Congresso di Radicali Italiani

Il XVIII Congresso di Radicali italiani, tenutosi a Torino dal 1 al 3 novembre 2019, udite le relazioni di segretario e tesoriere, le approva.

Il Congresso rileva che il sistema partitocratico denunciato negli anni dai Radicali, dopo aver consumato se stesso, oggi sembra collassato in un “non sistema” perennemente alla rincorsa di un consenso effimero in nome del quale si infrangono basilari principi della democrazia liberale e si minano al contempo la credibilità delle istituzioni e la capacità delle forze politiche di impostare riforme utili al Paese.

Questo contesto nazionale si inserisce in una cornice europea ancora lontana da una democrazia federale capace di garantire diritti di cittadinanza e sicurezze sociali a tutti i cittadini europei. Ancor più negativo è il contesto mondiale che vede potenze geopolitiche autoritarie sempre più capaci di insidiare il primato politico, economico, militare e tecnologico della società occidentale. Le ultime evoluzioni in Medio Oriente mettono inoltre in dubbio i fini politici e l’efficacia dell’Alleanza Atlantica, e di conseguenza rendono vitale e urgente per l’Europa dotarsi di strumenti di pressione diplomatica e militare autonomi.

Il Congresso sottolinea inoltre che il paese è profondamente cambiato rispetto alla società di massa del ’900 in cui i Radicali di Pannella fondarono la loro analisi, brillantemente riassunta, anche nei suoi limiti, da Lorenzo Strik Lievers là dove spiega che la forza stava anche nella capacità di storicizzare la propria iniziativa politica e che dunque occorre costruire una nuova analisi del contesto politico e sociale per poter ridare un ruolo ai Radicali.

Il Congresso dà quindi mandato agli organi dirigenti di organizzare una serie di momenti di approfondimento con esperti e realtà della società civile, partendo dai temi riportati nella presente mozione generale, allo scopo di definire nuove azioni e battaglie che, a conclusione di tale percorso, saranno poi oggetto di una convention pubblica per lanciare in primavera una nuova stagione di iniziative popolari e disobbedienze civili, a partire da una disobbedienza civile sulla cannabis. Un confronto che dovrà coinvolgere le associazioni territoriali e trovare nuovi modelli di collaborazione con i compagni radicali impegnati nei molti progetti politici che hanno comune origine nel Partito Radicale di Marco Pannella.

Ritiene inoltre necessario trovare con i compagni radicali impegnati nel progetto politico di +Europa un terreno di collaborazione su obiettivi concreti e campagne per una società aperta, democratica e in difesa della necessità di una Europa federale.

Il Congresso evidenzia che alla dominante cultura securitaria e proibizionista che indebolisce giorno dopo giorno la tenuta civica del Paese instillando diffidenza reciproca fra le persone, occorre contrapporre riforme di libertà per nuovi diritti civili, quelli che Marco Pannella ci ha insegnato essere anche i diritti sociali: nuove politiche di libertà per restituire dignità e opportunità a quanti oggi vivono ai margini. Nuove libertà innanzitutto per continuare la battaglia a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare «Legalizziamo» presentata a Montecitorio insieme all’Associazione Luca Coscioni nel 2016 e sottoscritta da oltre 68 mila persone. In tal senso vanno le nuove campagne antiproibizioniste WeeDo e MeglioLegale, giunte al primo successo della nascita del nuovo intergruppo per la legalizzazione della Cannabis, e che vedranno il Movimento impegnato ad ampliare il fronte antiproibizionista a tutte le sostanze.

I dati sul fallimento delle politiche che criminalizzano la prostituzione e quelli sugli effetti che cattive norme o regolamenti locali producono parlano chiari: come ci ricorda l’Associazione Certi Diritti, una risposta esiste e si chiama decriminalizzazione della prostituzione.

Politiche di libertà, e non assistenziali, per “abolire la miseria” combattendo la diseguaglianza di opportunità per tutti, cittadini italiani e stranieri, residenti nei centri urbani e nelle aree interne sempre più marginali e impoverite. Nuove libertà che passino anche per consolidare il nostro impegno in materia di accoglienza, integrazione e cittadinanza, continuando a lavorare affinché la proposta di legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero, depositata con 90.000 firme nel 2017 e ora all’esame della prima Commissione della Camera, grazie a Riccardo Magi che ne è anche relatore, venga finalmente discussa e approvata. Nuove libertà che passano anche attraverso una lotta forte contro il caporalato e le disumane condizioni di lavoro di decine di migliaia di persone sfruttate, garantendo allo stesso tempo al mercato una concorrenza leale: in questo senso va la legge regionale del Lazio approvata grazie al consigliere Alessandro Capriccioli.

Il Congresso sottolinea come, davanti alla crisi economica che sta colpendo piccole e medie imprese e la popolazione nelle sue fasce più vulnerabili, trovare nuove risorse e investimenti è sì fondamentale, ma perché la situazione economica possa finalmente migliorare, è necessario intervenire sul funzionamento delle istituzioni pubbliche e sulla salvaguardia dello Stato di diritto. Su questo il Congresso impegna gli organi dirigenti ad aggiornare il Dossier “Stato di diritto” pubblicato dal movimento. Innanzitutto, a partire dalla macchina della giustizia: senza una giustizia giusta – certa e dai tempi ragionevoli – in Italia è proibitivo fare impresa. La risposta migliore alla cultura del giustizialismo e del populismo penale, da una parte, e alla criminalità organizzata dall’altra, passa dal rilancio dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati; l’anagrafe dei rifiuti; la regolamentazione degli accessi e della pubblicità dei rapporti con i portatori di interesse all’interno delle istituzioni; la dismissione delle società controllate che non forniscono servizi pubblici essenziali se non a parenti, amici e creditori. La lotta alla criminalità, inoltre, passa necessariamente da una politica che rivendica i diritti di cui sono private le quasi 61.000 persone detenute o internate nelle nostre carceri.

Il congresso individua nell’indebolimento della classe media una causa delle crisi delle democrazie liberali e nelle disuguaglianze intergenerazionali, oltre che territoriali, uno dei principali fattori socio-economici che pregiudicano la crescita e lo sviluppo del paese e valuta per questo come dannosa la scelta del Governo di ipotecare ulteriori preziose risorse pubbliche mantenendo Quota100. Tuttavia ritiene non più sufficiente limitarsi a denunciare lo sperpero di risorse pubbliche a danno delle future generazioni e ritiene necessario identificare e definire uno strumento di welfare di tipo universalistico volto a colmare la diseguaglianza di opportunità che garantisca uguali condizioni di partenza a tutti i giovani da affiancare alla proposta di reddito di inclusione ideata da Radicali Italiani nel 2017, così da ampliare la propria proposta “per un welfare sostenibile”.

Il Congresso ribadisce la propria ferma condanna degli accordi tra Italia e Libia del 2017 appena rinnovati. Non sono bastati i ripetuti rapporti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, le denunce delle organizzazioni internazionali e le terribili testimonianze dei sopravvissuti di violenze sistematiche, torture, stupri, perpetrati nei campi di detenzione dalle milizie libiche, a fermare tale scellerata collaborazione, in piena violazione, da parte italiana ed europea, dei principi e delle convenzioni internazionali.

Il Congresso ricorda che le attività illegali che recano dei danni all’ambiente sono un settore che conta attualmente ricavi per 16,6 miliardi di euro, suddivisi nelle varie tipologie: gestione rifiuti, abusivismo edilizio, agroalimentare e delitti contro gli animali. Il traffico illecito dei rifiuti è il fenomeno più proficuo per la criminalità organizzata che conta circa 8000 reati, circa 22 al giorno. Per una corretta gestione dei rifiuti servono impianti, soprattutto nel Mezzogiorno, e un programma straordinario di informazione e di formazione dei cittadini e delle amministrazioni locali, evitando di diffondere dati non veritieri che non fanno altro che ingenerare diffidenza verso qualsiasi soluzione tecnologica innovativa. A tal fine è un passo importante il deposito, e l’imminente discussione, della proposta di legge radicale denominata “Anagrafe dei rifiuti urbani e speciali, degli impianti di recupero, di trattamento e di smaltimento” presentata dai consiglieri radicali in Lazio e Lombardia, che verrà a breve depositata anche presso la Regione Puglia. Il Congresso, quindi, dà mandato agli organi dirigenti di attivarsi affinché questa proposta di legge possa essere depositata e conosciuta in più regioni italiane.

Evidenzia inoltre che delle 77 procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea contro il nostro Paese, 19 riguardano proprio l’ambiente e dei circa 550 milioni di euro pagati dall’Italia alla Commissione europea in seguito a condanne da parte della Corte di giustizia al 1 marzo 2019, più di 200 milioni di euro riguardano le discariche abusive; circa 170 milioni di euro provengono dalla sentenza sull’emergenza dei rifiuti in Campania; e 25 milioni di euro per le reti fognarie. Il Congresso impegna gli organi dirigenti a continuare a denunciare l’evidente danno erariale alla Corte dei conti, a monitorare lo stato delle infrazioni ambientali e a proporre l’istituzione dei LESA (Livello Essenziali dei Servizi Ambientali) per misurare e garantire la rispondenza delle amministrazioni territoriali (regioni e comuni) a livelli minimi nella gestione di servizi ambientali. Allo stesso modi, la sfida di una sanità migliore a costi ridotti passa per il ripristino della legalità con l’approvazione in Parlamento e nelle regioni dei piani quinquennali sociosanitari (l’ultimo è scaduto nel 2008).

Il Congresso rileva ancorache, rispetto all’emergenza climatica, accogliendo con entusiasmo la scelta nonviolenta dei movimenti che portano avanti questa battaglia in modo “transnazionale”, è essenziale: promuovere una visione della crescita legata a reali fattori di benessere, pensando a una riforma degli indicatori del PIL; portare la scienza al centro del dibattito politico e culturale, come previsto dall’Iniziativa dei cittadini europei “Stop global warming”; continuare ad affrontare la questione ambientale anche in termini demografici, a partire dal diritto delle donne di tutto il mondo a poter accedere ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, inclusi i moderni metodi contraccettivi, anche a lunga durata di azione, come nella proposta approvata dal consiglio regionale della Lombardia grazie al consigliere Michele Usuelli.

Sottolinea come i Radicali per primi, con Agorà Telematica, avevano individuato nella rete uno strumento utile all’organizzazione e alla vita del partito. Lo sviluppo avvenuto negli ultimi 10 anni delle tecnologie digitali, e in particolare l’avvento delle piattaforme social, hanno modificato il rapporto tra i cittadini e la politica, accentuando da un lato, forme di disintermediazione e, dall’altro, l’uso spregiudicato di tecniche per la creazione del consenso. Il caso Cambridge Analytica ha squarciato il velo sull’utilizzo spregiudicato dei Big Data nella sfera dei social network  a fini di costruzione del consenso politico.  L’elezione di Trump o il referendum sulla Brexit – come evidenziato da importanti inchieste giornalistiche – hanno mostrato come profilazione e targetizzazione degli utenti siano stati strumenti per spacciare dosi massicce di disinformazione. L’Europa, i suoi valori di democrazia e libertà si trovano sotto l’attacco di potenze straniere, in particolar modo della Russia, che utilizzano la disinformazione online attraverso algoritmi e intelligenza artificiale per costruire migliaia di pagine e profili falsi volti a massimizzare l’impatto distorsivo della realtà sui social media. Un recente studio dell’Università di Oxford “The global disinformation order” traccia un quadro inquietante e rivela che l’Italia è uno dei paesi più fragili e il successo della Lega è in parte dovuto alla costruzione di una potente macchina della propaganda, la famosa “Bestia”. Il Congresso ringrazia a tal proposito l’eccezionale lavoro di approfondimento e denuncia svolto da Silvja Manzi, Igor Boni e Olivier Dupuis che prima di molte testate giornalistiche nazionale avevano svelato i preoccupanti legami che fanno della Lega di Matteo Salvini -“colui capace davvero di tutto”- uno dei principali grimaldelli della Russia di Putin contro l’integrità europea. Ribadisce la centralità dell’emblematico “caso Markiv” e impegna gli organi a proseguire l’azione di denuncia politica di una vicenda che svela le fragilità italiane su giustizia, informazione e dipendenza dalla propaganda russa.

Dà dunque mandato agli organi dirigenti di impegnarsi in una campagna per il contrasto alla disinformazione on line.

Il Congresso ringrazia Marco Cappato per la disobbedienza civile attivata con l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani che ha portato la Corte costituzionale, con una storica sentenza, a dichiarare illegittimo il reato assoluto di aiuto al suicidio. Il Congresso è grato a Mina Welby che, con la ripresa del processo a suo carico per l’aiuto fornito a Davide Trentini, potrà allargare la portata della sentenza della Consulta e ribadisce l’urgenza di una legge sul fine vita. A tal fine conferma il proprio sostegno alla campagna Eutanasia Legale.

Il Congresso ringrazia Emma Bonino perlo straordinario apporto economico che in questi mesi ha garantito la sopravvivenza del movimento. Ritiene non più sostenibile l’attuale situazione economica e impegna quindi immediatamente la dirigenza a pianificare e organizzare una campagna straordinaria di autofinanziamento che si affianchi anche ad un sostegno più costante degli eletti, ponendo come condizione per la prosecuzione dell’attività politica il raggiungimento entro la data del XIX Congresso di un autofinanziamento di almeno 400.00 mila euro, corrispondente a duemila iscritti a quota piena. Saluta con favore il netto aumento degli iscritti under 28 e conferma la tessera a 50 euro per i minori di 28 anni.

Il Congresso ritiene che l’opportunità dell’iscrizione del movimento al registro dei partiti, e la conseguente richiesta di accesso al due per mille, debba essere utilizzata come strumento di denuncia e di iniziativa politica per una riforma della legge che rispetti l’articolo 49 della costituzione.

Allo scopo di ottenere l’accesso al finanziamento del 2 per mille, il Congresso chiede a Riccardo Magi di esplorare le possibilità che alla Camera dei Deputati nasca una componente parlamentare che contenga nella propria denominazione “Radicali Italiani”, considerando prioritarie le soluzioni nelle quali sia presente anche l’indicazione “+Europa”.