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Sesso/Papa: parole Papa seppelliscono venti secoli di sessuofobia

“Sesso dono di Dio”, le parole di Papa Francesco si pongono in antitesi a venti secoli di cultura cattolica sessuofobica. Non si può non riconoscerlo e non apprezzarlo. 

“Da convinta anticlericale, e proprio perché convinta anticlericale, non posso non rilevare come l’affermazione perentoria di Papa Francesco – ‘Il sesso è un dono di Dio’ – sia rivoluzionaria, ponendosi in antitesi a duemila anni di cultura cattolica sessuofobica, per cui le pratiche sessuali erano, se non diaboliche comunque innominabili (si fa, ma non si dice), sempre ‘volte unicamente al fine della procreazione’, e che mal celavano una considerazione della donna prossima allo zero”, lo dichiara in una nota Silvja Manzi, Segretaria di Radicali Italiani.

“Papa Francesco non si limita a enunciare parole nuove”, prosegue Manzi, “indica giustamente un obiettivo nuovo da raggiungere, conseguente a tali parole: corsi di ‘educazione sessuale’ (preferiremmo ‘informazione sessuale’, ma non facciamo le pulci al Papa…) nelle scuole, ‘un’educazione sessuale che sia oggettiva, senza colonizzazione ideologica. Se si fa un’educazione sessuale piena di ideologia, allora si distrugge una persona. Il sesso, come dono di Dio, ha bisogno di essere educato, non con rigidità ma tirando fuori il meglio delle persone, accompagnandole nel cammino’.

Da domani potremo discutere su quali siano i contenuti dei corsi di educazione sessuale. Oggi mi preme sottolineare che Papa Francesco ha rotto un tabù che è rimasto tale sotto tutti i suoi predecessori, da Pietro in poi. Da oggi è lecito sperare che, in tutta Italia, non saranno più solamente alcuni studenti considerati nel migliore dei casi dei provocatori (ne conosco uno a Cuneo, il radicale Filippo Blengino) a richiedere corsi di educazione sessuale (e magari anche distributori di preservativi) nelle scuole; presidi, professori, studenti hanno avuto da Papa Francesco un avallo e un incitamento quanto mai autorevole a rompere, a loro volta, tabù, ignavia e rimozione, tanto più forti e radicate se vissute in modo inconsapevole”, conclude la Segretaria di Radicali Italiani.

29 gennaio 2019