
“Tutto quello che sappiamo sulla vicenda di Arafet Arfaoui, l’uomo di 32anni, italiano di origini tunisine, è che è morto nelle mani dello Stato. Legato mani e piedi. In una stanza, l’unica senza telecamere, di un negozio. Alla presenza di soli poliziotti. Siamo in uno stato di diritto e le sentenze le fanno i tribunali, questo vorremmo ricordarlo al ministro dell’Interno Salvini: i suoi tweet non sostituiscono indagini, referti medici, e decisioni dei giudici.
Soprattutto su una questione così delicata, soprattutto nel paese di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e altri morti per mano dello Stato”, lo dichiarano Silvja Manzi e Antonella Soldo, rispettivamente Segretaria e Tesoriera di Radicali Italiani
19 gennaio 2019
19 Gennaio 2019
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