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A Roma una stagione di raccolta firme antiproibizionista per i diritti, la democrazia e l’eutanasia legale

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A Roma la crisi pandemica si è sommata a un’emergenza criminale e a una crisi istituzionale che provengono da lontano. L’infiltrazione delle cosche mafiose nell’economia e nel territorio urbano ha raggiunto livelli di allarme e la forma di governo della città non risponde più ai bisogni e ai diritti dei cittadini.

Bisogna intervenire con misure radicali!

A partire da giugno a Roma daremo vita alla campagna di raccolta firme per il Referendum Eutanasia Legale e per alcune delibere di iniziativa popolare che diano corpo al nostro Manifesto per le città democratiche e antiproibizioniste.

IL REFERENDUM

Come Radicali Italiani sosteniamo l’iniziativa promossa dall’Associazione Luca Coscioni per far fronte all’immobilismo e all’incapacità del Parlamento di intervenire su questioni urgenti e non più rinviabili come la dignità delle persone malate e il fine vita

Ogni anno continuano i viaggi della speranza all’estero per tanti malati italiani che chiedono semplicemente di porre fine alle proprie sofferenze. Occorre agire fornendo strumenti che permettano ai cittadini di scegliere sulla propria vita: il referendum deve far uscire il Parlamento dalla paralisi e dagli interessi di parte.

Dobbiamo raggiungere 500mila firme in tre mesi affinché il prossimo anno tutti i cittadini possano pronunciarsi democraticamente con un Sì o un No sulla legalizzazione dell’eutanasia: non possiamo più aspettare il Parlamento.

LE DELIBERE

Con le nostre delibere di iniziativa popolare – che potranno essere sottoscritte anche ai gazebo delle primarie del centrosinistra il 20 giugno –  vogliamo da un lato attivare l’amministrazione locale per ribaltare l’approccio alle politiche sulle droghe, dall’altro trasformare i Municipi in Comuni urbani dotati di autonomia amministrativa nel più complesso ridisegno dell’assetto ordinamentale della Capitale

Roma può diventare promotrice della richiesta delle istituzioni locali – sulle quali pesano gli oneri maggiori delle fallimentari politiche proibizioniste – della calendarizzazione dei disegni di legge per la legalizzazione della cannabis. Ma non solo. Nella Capitale è necessario da subito riattivare politiche di riduzione del danno, valorizzare l’economia della notte implementando le “best practice” sperimentate in altre città europee, significa creare nuove opportunità economiche, tutelare la salute di tutti i cittadini e liberare i quartieri dalla morsa della criminalità.

Dare efficacia ed efficienza agli enti di prossimità per rispondere tempestivamente ai bisogni significa ricostruire un patto democratico tra istituzioni e cittadini non più sudditi. 

Cambiamo Roma insieme!