Nessun silenzio in tempo di oppressione
A 20 anni dall’attentato delle Torri Gemelle, dopo il disastroso ritiro dall’Afghanistan manifestiamo per il rispetto dei diritti umani. Saremo in diverse città italiane tra cui Milano, Torino, Roma, Cuneo portando in mano ciascuno un fiore per le donne di Kabul a simboleggiare la necessità di accogliere e aiutare chi fugge, innanzitutto da parte degli stati europei.
La situazione in Afghanistan è precipitata in una autentica tragedia umanitaria. In occasione del ventennale dall’attentato delle Torri Gemelle lanciamo una mobilitazione nazionale di sostegno alla popolazione afghana, colpita dalla violenza dei talebani. Una mobilitazione in particolare rivolta a sostegno delle donne che ogni giorno cercano nuovi modi per organizzarsi così da resistere alla repressione delle libertà, nonostante il forte pericolo che corrono.
Verranno per le persone come me e mi uccideranno. Sono seduta qui in attesa che arrivino. Ma non mi fermerò ora, anche se verranno di nuovo a cercarmi. Non ho più paura di morire
— Zarifa Ghafari, 27 anni, la più giovane donna sindaca dell’Afghanistan
L’11 settembre, nelle piazze italiane, insieme alle donne afghane
Una iniziativa nonviolenta aperta a tutti i cittadini, le associazioni e i partiti che vogliamo realizzare portando in mano ciascuno un fiore per le donne di Kabul a simboleggiare la necessità di vicinanza e di mobilitazione nazionale e transnazionale di fronte alle violenze in atto. Un fiore a simboleggiare la necessità di accogliere e aiutare chi fugge, innanzitutto da parte degli stati europei.
Per questo rivolgiamo un appello al governo italiano e a tutti i governi europei per incentivare il rilascio di visti per motivi di studio e salvare la vita a tante studentesse afghane, nonché per aprire ogni possibile corridoio umanitario per chi scappa dalle atrocità in atto.