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Anche questa è politica

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Vogliamo dare accesso al 2xmille ai movimenti democratici senza rappresentanza parlamentare. Vogliamo tempi certi di discussione per le leggi d’iniziativa popolare.


Leggi qui l’appello ai Parlamentari


Liniziativa politica non è solo competizione elettorale. La storia lo testimonia: la vita democratica si contraddistingue per una molteplicità di iniziative e di formazioni che concorrono all’indirizzo politico del Paese. Dentro e fuori il palazzo.

Eppure, in Italia l’unica forma di politica riconosciuta dalle leggi è quella legata agli eletti in Parlamento.

I partiti e i movimenti che attraverso referendum, leggi d’iniziativa popolare e grandi campagne civili danno vita all’art. 49 della Costituzione (che recita “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”) sono di fatto esclusi da ogni riconoscimento legislativo e dal sostegno della legge sul 2xmille, se non hanno rappresentanti in Parlamento.

La distanza tra cittadini e palazzo è sempre più crescente: l’astensionismo rappresenta il primo partito italiano, mentre il taglio dei parlamentari e la soglia di sbarramento riducono le possibilità di elezione dei movimenti più piccoli. Per questo, vogliamo aprire la politica e dunque la democrazia italiana a tutte le altre forme di partecipazione.

Dare più servizi, spazi pubblici, informazione e accesso al 2xmille a una pluralità di soggetti non legati a logiche esclusivamente elettorali può contribuire ad avvicinare i cittadini alla democrazia e a offrire un ventaglio più ampio di possibilità a chi vuole attivarsi con passione per l’impegno civile.

Inoltre l’adesione ai criteri di trasparenze e democrazia previsti già oggi per entrare a far parte del registro dei partiti avrebbe un effetto positivo anche sui nuovi movimenti politici che decideranno di accedervi.

Liberiamo la politica, apriamo la democrazia a iniziative diverse da quella elettorale per rendere finalmente accessibili ed efficaci anche gli strumenti d’iniziativa popolare previsti dalla Costituzione.

Dopo la storica conquista delle firme digitali per la sottoscrizione di referendum e leggi d’iniziativa popolare, il prossimo obiettivo è che il regolamento delle Camere preveda tempi certi di discussione e votazione per le proposte di legge di iniziativa popolare che raggiungono le firme necessarie, mentre ora vengono puntualmente ignorate dal nostro Parlamento.

Non ci si può liberare mai dalla politica, neppure astenendosi. Ma possiamo liberarla.