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Aborto: sulla 194 proponiamo dibattito per migliorare

“Con la campagna Libera di Abortire abbiamo scritto al ministro Speranza una lettera aperta firmata da 34 mila persone per migliorare la legge 194 e uscire dall’illegalità che l’obiezione di coscienza determina nel nostro Paese”, così la tesoriera Giulia Crivellini in apertura del XX congresso di Radicali Italiani.

“Quello che chiediamo è, tra le altre cose, che vengano date disposizioni alle Regioni per assumere medici non obiettori; che sia inserito, nel meccanismo dei punteggi LEA che ogni anno il Ministero attribuisce alle Regioni, un indicatore specifico che valuti le modalità di erogazione dei servizi per l’interruzione volontaria di gravidanza, e che siano previste, per quelle Regioni che non garantiscono tale prestazione, controlli stringenti e penalizzazioni nei finanziamenti. Ma anche che vengano fornite tutte le informazioni fondamentali sull’aborto sul sito del Ministero della Salute (incluse una mappa delle strutture ospedaliere dove è possibile accedervi), che vengano resi obbligatori percorsi di preparazione e aggiornamento del personale sanitario coinvolto nelle pratiche di IVG e che vengano adeguatamente finanziati e incentivati progetti continuativi di informazione sessuale nelle scuole, così da garantire la piena conoscenza dei diritti riproduttivi delle persone. Infine che siano svolte indagini conoscitive aggiornate sull’aborto clandestino in Italia: ancora oggi, infatti, una donna che si procura clandestinamente un aborto rischia fino a 10mila euro di multa.

Sono tutte proposte che parlano della legge 194: della sua disapplicazione ma anche di quanto, frutto di un compromesso politico, non ha funzionato in questi 40 anni. Sono proposte che parlano quindi dell’urgenza di promuovere un dibattito che possa portare anche alla stesura di una nuova legge. Una legge che finalmente fondi le sue radici anche culturali, perché questo è il ruolo del legislatore, sul pieno riconoscimento del diritto di cittadinanza per tutte le donne”, conclude.