“Davanti ai nostri occhi gli esiti desolanti della terza crisi istituzionale del Paese. Ora riforma delle istituzioni e nuova legge elettorale”. lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.
“Dopo le crisi conseguenti a Tangentopoli e ai debiti sovrani – le cui “risposte” della politica furono i governi tecnici di Ciampi e di Monti che aprirono la strada al successo di Forza Italia e al boom elettorale del Movimento 5 stelle – ci troviamo ad affrontarne un’altra, la terza, che già illustravo durante l’ultimo congresso di Radicali italiani lo scorso marzo: la diciottesima legislatura ha visto nascere tre governi completamente diversi, nessuno di questi è conseguente alle coalizioni che si sono presentate alle elezioni del 4 marzo 2018.
In parole povere siamo tornati allo spirito proporzionale che tanti danni ha procurato all’Italia. Per di più con dei partiti estremamente deboli e una classe parlamentare umiliata a suon di decreti e voti di fiducia. La rielezione di Mattarella a Capo dello Stato è il secondo atto di questa terza crisi, il primo è stato la nomina di Draghi come Presidente del Consiglio. I partiti sono incapaci di decidere e si affidano a due grandi figure.
Tuttavia la domanda sorge spontanea: quanto tempo ancora si può andare avanti così e con che conseguenze? Le ultime elezioni dimostrano che la distanza tra popolo e politica è sempre maggiore, per questo c’è bisogno di riscrivere le regole. Serve una riforma istituzionale e una nuova legge elettorale che semplifichi e modernizzi il Paese.
Durante Tangentopoli Marco Pannella propose al Paese la riforma americana delle istituzioni. A distanza di quasi di trent’anni continuiamo a ritenere che quella sia la strada da percorrere, soprattutto oggi dopo uno spettacolo così desolante”, conclud