“Chi inquina paga: se la proprietà di Malagrotta non paga la bonifica il governo requisisca gli impianti e tuteli i cittadini”, lo dichiara in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani. “Lo diciamo ormai da anni: i problemi conseguenti all’utilizzo quasi cinquantennale della discarica di Malagrotta non finiscono con la chiusura di un cancello. Infatti la Commissione europea vuole che l’invaso ubicato nella Valle Galeria venga messo in sicurezza attraverso il capping.
Ora, visto che nella tariffa per ogni tonnellata di rifiuto in ingresso di qualsiasi discarica è compresa una quota che ogni gestore deve accantonare per il post mortem trentennale, ci chiediamo quei soldi che fine abbiano fatto. Una somma che, vista la ultra decennale vita di Malagrotta, dovrebbe ammontare a centinaia e centinaia milioni di euro: possibile che non ve ne sia traccia? Il principio comunitario del chi inquina paga resta sacrosanto quindi è altrettanto giusto che il governo – che si appresta a stanziare 250 milioni di euro per la messa in sicurezza della discarica di Cerroni, rischiando una ulteriore procedura di infrazione per aiuti di Stato – si rivalga sui proprietari innanzitutto attraverso la requisizione degli impianti.
È impensabile trovarsi in una situazione tale che l’ignaro cittadino paghi due volte: la messa in sicurezza del sito e la tariffa di ingresso dei TMB presenti a Malagrotta. La misura è colma”, conclude.