“Al carcere di Cuneo, questa mattina, abbiamo percepito la sofferenza. La sopportano gli operatori e negli educatori, costretti a lavorare in una condizione cronica di carenza di personale: vi è un solo educatore ogni cento detenuti, a fronte della teorica funzione rieducativa della pena, e una totale assenza di mediatori culturali. E l’abbiamo vista negli occhi dei detenuti, costretti a vivere in condizioni non degne di uno Stato che si definisce di diritto – dichiarano in una nota Filippo Blengino e Bianca Piscolla (rispettivamente Segretario e membro della Giunta nazionale di Radicali Italiani), insieme a Giulia Marro e Francesca Druetti (rispettivamente Consigliera regionale di AVS e Segretaria di Possibile) -. La sezione di isolamento si trova nel piano interrato ed è in condizioni fatiscenti. Il carcere non è attualmente sovraffollato, ma i continui sfollamenti lo rendono di fatto saturo. Non è ammissibile che il percorso di reinserimento dei detenuti sia demandato esclusivamente all’“olio di gomito” degli operatori. Ed è altrettanto inaccettabile che la destra continui a ignorare un dato evidente: non servono nuovi reati e più carcere non significa più sicurezza. L’Italia ha oggi uno dei tassi di recidiva più alti d’Europa, superiore al 70%. La nostra risposta rimane la stessa: più misure alternative e meno carcere” – concludono.

