Dopo anni nei quali la scritta TAV=MAFIE è rimasta illegalmente sulle pendici del Monte Musinè, ben visibile da chiunque percorra la Valle di Susa, il 24 agosto 2023 il Presidente di Radicali Italiani Igor Boni ha effettuato un sopralluogo sulla pietraia che ospita la scritta.
Nei giorni successivi lo stesso Igor Boni ha presentato via PEC una istanza secondo lo statuto, al Sindaco del Comune di Almese, proprietario del terreno che ospita l’installazione, chiedendo che venisse rimossa.
La sindaca Ombretta Bertolo in risposta all’istanza scrive che secondo gli uffici comunali la scritta non viola il Codice della strada e che in ogni caso il Comune non ha personale qualificato per la rimozione.
Il 25 ottobre Igor Boni con il supporto dell’Avvocato Roberto Guarino, presentano un esposto alla Polizia metropolitana, ai vigili di Almese, al Ministero dei Trasporti e alla Sitaf denunciano l’illegale presenza della scritta.
In risposta a tale esposto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con posta certificata scrive che: “l’installazione sul territorio comunale è in vista della S.P. 186, della S.S. 25 del Moncenisio e dell’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia”. Scrive inoltre che “Il manufatto contiene un messaggio di natura propagandistica ed è pertanto regolamentato dall’articolo 47; viola, dunque, le disposizioni dell’art. 23 del Codice della strada”.
In conclusione si intima al Comune di Almese “di attivarsi in conformità alle prescrizioni dell’art. 23 del Codice della Strada adottando, al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale, le misure necessarie all’occorrenza per la rimozione dell’installazione”.
“Per anni le Istituzioni e la politica-dichiara Igor Boni-Presidente Radicali Italiani- hanno fatto finta di nulla di fronte a una palese illegalità. Si può essere contro o a favore della TAV, non è questo il problema; noi, lo ribadisco, siamo a favore e lo rivendichiamo da un quindicennio. Il problema è che quella scritta, posta su suolo pubblico e conosciuta e visibile da tutti, è fuorilegge, è infamante e contiene accuse infondate e gravissime. Non è ammissibile che un Comune consenta che ciò avvenga sul suo territorio. Lo abbiamo chiesto con una istanza popolare alla quale bastava dare seguito senza dover giungere a questo epilogo.
Dato che, per quanto ci riguarda il confronto tra le idee non può essere inquinato da palesi violazioni e da accuse infondate e false scritte come una gigantografia su una montagna oggi aspettiamo con ansia che il Comune provveda alla eliminazione della famigerata scritta, come indicato dal Ministero”.