La variante indiana ci ricorda che la vaccinazione è mondiale e di massa o non è”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani e Michele Usuelli, consigliere Regione Lombardia +Europa-Radicali.
“La condivisione dei vaccini anticovid e la deroga ai diritti della proprietà intellettuale sono una necessità di sanità pubblica transnazionale e non un esproprio proletario. Questa battaglia liberale e di sinistra – continuano – ha origine dalla lotta di Nelson Mandela per i farmaci HIV.
Grazie a Mandela esistono degli accordi TRIPs dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) alla deroga ai diritti della proprietà intellettuale, con la negoziazione di un giusto compenso alle aziende che hanno scoperto e investito (anche con finanziamenti pubblici) nei vaccini. Tali accordi sono applicabili in una situazione di pandemia.
Diritto alla cura, diritto universale di godere dei benefici della ricerca scientifica ma anche soluzione ai problemi della pandemia. È urgente quindi una moltiplicazione dei siti di produzione vaccinale a livello mondiale che si può ottenere solo attraverso la condivisione dei brevetti e la negoziazione di un compenso alle aziende.
L’appello lanciato da India e Sudafrica all’Omc affinché i farmaci e i vaccini che diventeranno disponibili contro il Covid non siano brevettati, pur prevedendo un adeguato risarcimento per i produttori, non è stato sostenuto dall’Unione Europea, né da alcun’altra potenza mondiale ed è rimasto inascoltato.
Oggi Usa, Unione Europea, Italia compresa, sono più possibilisti. I cittadini possono aderire alla ICE sul sito www.noprofitonpandemic.eu per far valere la propria voce”, concludono