Eutanasia: assoluzione Cappato-Welby, ora dai tribunali alla legge

“L’assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby oggi nel processo di appello a Genova per la vicenda Trentini è un’altra vittoria di civiltà dopo quella di ieri che ha assolto Walter De Benedetto dall’accusa di coltivazione di sostenza stupefacente”, lo affermano in una nota Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani.

“Temi tradizionalmente radicali come la legalizzazione della cannabis e dell’eutanasia per ora si affrontano solo nei tribunali – che pure rispondono assolvendo – mentre il Parlamento continua a rimanere in silenzio.

Quindici anni fa l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano disse a Piergiorgio Welby che in materia di fine vita ‘l’unico atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio‘. Nel 2013 abbiamo raccolto insieme all’Associazione Luca Coscioni 70 mila firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare “EutanasiaLegale”. Ci sono state poi le storie, le lotte, tra cui quella di Davide Trentini, di DjFabo, dei loro famigliari e delle migliaia di persone che chiedono solo il diritto di morire con dignità. Ci sono state le disobbedienze civili di Mina Welby e di Marco Cappato, le sentenze monito della Corte costituzionale. Eppure, ancora, dal Parlamento nessuna risposta. 

Proprio per sconfiggere questo immobilismo qualche giorno fa abbiamo depositato  in Corte di Cassazione  insieme all’Associazione Coscioni un quesito referendario per rendere l’eutanasia legalenel nostro Paese. 

A luglio cominceremo a raccogliere le 500 mila firme necessarie consci che sarà un’impresa difficilissima e gigantesca ma l’esito processuale di oggi non fa che confermare la nostra convinzione: quella di immaginare insieme un futuro di libertà e dignità, fino alla fine“, concludono.