“Questa mattina abbiamo nuovamente scritto al ministro degli Esteri Tajani chiedendo un incontro per discutere la nostra proposta: il governo convochi l’ambasciatore iraniano, non c’è tempo da perdere, il secondo manifestante è già stato impiccato”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Lo scorso 16 novembre abbiamo inviato una lettera aperta al ministro chiedendo che il nostro Paese prendesse una chiara posizione contro il regime iraniano e convocasse l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran per rappresentare ufficialmente lo sdegno per la repressione violenta in atto.
A tre mesi dall’inizio della rivolta l’escalation di morte del regime teocratico ha dato il via alle impiccagioni. Ieri è toccato al ventenne Majid Reza Rahnavard giustiziato in pubblico dopo solo 23 giorni dall’arresto. Non possiamo rimanere inermi davanti a tale barbarie – si legge nella lettera – ed è necessario passare dalle parole ai fatti.
Riteniamo che convocare l’ambasciatore sia il primo atto inderogabile per sostenere in ogni modo chi lotta per la libertà, per la propria autodeterminazione, contro dittature di ogni colore e natura.
Ci auguriamo che il ministro ci incontri e accolga la nostra richiesta, davanti a tale disumana e vigliacca brutalità non è più tempo per sanzioni blande e cautele. L’Italia deve fare la sua parte”, concludono.