Elezioni: chi raccoglierà firme in stato d’emergenza? Forse assistenti civici di Boccia?


“Il parere del Comitato tecnico scientifico sulla data in cui tenere elezioni regionali, comunali e referendum costituzionale, conferma che il governo nel chiedere supporto al Cts gli ha sottoposto in modo assolutamente parziale solo l’ultimo giorno della procedura elettorale, cioè il momento in cui i cittadini inseriscono la scheda nell’urna. Nulla si dice delle fasi precedenti, cioè dell’intero mese di campagna elettorale che precede il voto e delle settimane ancora precedenti in cui le liste che non beneficiano di esenzione in quanto già presenti nelle istituzioni, devono raccogliere migliaia di firme nelle piazze di oltre mille comuni italiani e in sei regioni.

Come se non bastasse, in base all’attuale proposta della maggioranza, le firme sulle liste dovranno essere raccolte nel mese di luglio, in formale “stato d’emergenza”.

Chi e come raccoglierà le firme per strada fermando i cittadini e invitandoli a sottoscrivere i moduli? Ci penseranno forse gli “assistenti civici” del ministro Boccia a facilitare questo esercizio dei diritti politici dei cittadini? E’ gravissimo che gli oggettivi impedimenti dovuti all’emergenza sanitaria finiscano per negare parità di accesso alla competizione elettorale”.

Lo dichiara in una nota Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali   

25 maggio 2020