Il nuovo rapporto dell’ISPRA descrive un paese che, malgrado non vi sia aumento demografico, continua a consumare irreparabilmente il proprio suolo. Il Veneto con quasi 800 ha è la regione che nel 2019 ha consumato più suolo, seguita da Lombardia (+642 ettari), Puglia (+625), Sicilia (+611) ed Emilia-Romagna (+404). A livello comunale, Roma, con un incremento di suolo artificiale di 108 ettari, si conferma il comune italiano con la maggiore quantità di territorio trasformato in un anno (arrivando a 500 ettari dal 2012 ad oggi).
Secondo il rapporto la cementificazione continua ad avanzare nelle aree a rischio idrogeologico e sismico e tra, le città italiane, la Sicilia è la regione con la crescita percentuale più alta nelle aree a pericolosità idraulica media.
Dichiarazione di Igor Boni, Presidente di Radicali italiani:
“Fino a 10 anni fa eravamo quasi soli a parlare della necessità di invertire una tendenza suicida sul consumo di suolo. Oggi se ne parla di più ma la situazione non cambia.
La strada da seguire è di fare con la risorsa suolo quello che si è fatto per le altre risorse naturali fondamentali, come aria e acqua. Serve una direttiva europea cogente per fornire agli stati membri impegni precisi da rispettare. A nessuno sfugge che su aria e acqua ma anche su molti aspetti legati all’inquinamento (fitofarmaci o nitrati in agricoltura, scarichi industriali, depurazione delle acque derivanti da utilizzi urbani), in assenza di direttive europee non si sarebbero fatti i passi avanti che indiscutibilmente ci sono stati anche da noi.
Sul suolo questo non è ancora accaduto e, in aggiunta, l’Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere una legge sulla protezione del suolo, che definisca qualità e funzioni del suolo, i servizi ecosistemici svolti e le modalità di protezione da attuare, regione per regione, grazie alle indicazioni che derivano dalla Strategia tematica europea. La strada da percorrere è quella di dare valore economico alla risorsa suolo e alle sue funzioni; un valore che è immenso se si pensa che il suolo consente produzioni alimentari, riduce il rischio di alluvioni, contrasta i cambiamenti climatici con la capacità di assorbimento del carbonio, trattiene l’acqua divenendo una riserva idrica in periodi di siccità ed è il principale contenitore di biodiversità delle terre emerse”.
23 luglio 2020