Radicali Italiani esprimono la loro più totale solidarietà a Oles Horodetskyy, vittima di un attacco vergognoso da parte de Il Fatto Quotidiano, che lo accusa, senza alcun fondamento, di antisemitismo e simpatie naziste. È inaccettabile che un quotidiano italiano si presti a rilanciare, quasi parola per parola, le narrazioni della propaganda del Cremlino. Si tratta delle stesse narrazioni con cui da anni Putin cerca di screditare chi sostiene la causa ucraina e si oppone all’invasione russa.”
Lo dichiara Filippo Blengino, segretario dei Radicali Italiani, commentando il recente attacco al presidente dell’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia dopo la manifestazione davanti alla Reggia di Caserta contro Gergiev.
“Accusare Oles Horodetskyy, da sempre impegnato nel dialogo interreligioso, nella promozione dei diritti umani e nella difesa di un’Ucraina libera e democratica, di simpatie naziste è un’operazione tanto calunniosa quanto pericolosa. Non solo disinforma l’opinione pubblica, ma colpisce deliberatamente chi rappresenta una comunità sotto attacco, dentro e fuori dai confini ucraini. Chi in Italia legittima queste campagne diffamatorie si assume una responsabilità politica e morale gravissima.”
Afferma Andrea Turi, membro della Direzione Nazionale dei Radicali Italiani.
“Il Fatto Quotidiano, con il suo recente articolo su Horodetskyy, ha oltrepassato il limite della decenza, facendosi megafono della propaganda putiniana. Così facendo, contribuisce al tentativo sistematico di delegittimare le voci libere e filo-europee in Italia. È uno schema che conosciamo bene: screditare chi si batte per la democrazia, manipolare simboli, distorcere immagini, riscrivere la storia.”
“Colpire Oles Horodetskyy — conclude Turi — non è solo un attacco personale, ma un attacco alla resistenza dell’Ucraina. È un’operazione di disinformazione tossica che punta a indebolire la solidarietà internazionale verso Kyiv. A Oles va il nostro pieno rispetto e sostegno: continueremo a difendere le sue ragioni, che sono anche le nostre, contro ogni tentativo di riscrivere la realtà al servizio dell’autoritarismo di Mosca.”

