Una fiaccolata contro la propaganda russa. Una delegazione dei Radicali Italiani si è radunata ieri sera sotto la sede dell’Agcom per protestare contro la propaganda russa.
I Radicali Italiani hanno inviato una segnalazione all’AGCOM per chiedere l’immediata rimozione di oltre 180 documentari prodotti da Russia Today, che, nonostante i divieti, circolano liberamente in rete, diffondendo teorie cospirazioniste e negazioniste, narrative contro l’Ucraina, la NATO e l’Occidente, nonché argomenti controversi e polarizzanti, incitando all’odio. Questi contenuti sono accessibili nelle principali lingue europee attraverso i più noti social media, siti-clone, piattaforme video russe e applicazioni di notizie per cellulari.
“Abbiamo presentato all’AGCOM un esposto che elenca tutti i contenuti prodotti direttamente dal Cremlino, che, nonostante siano illegali, non sono ancora stati bloccati. Chiediamo all’Italia di intervenire e rimuovere questi contenuti. Continueremo a rilanciare il nostro appello: stop alla propaganda russa. Migliaia di cittadini hanno già firmato e decine di associazioni ucraine, oltre a molti partiti, tra cui +Europa, Azione, Italia Viva, e il Partito Socialista Italiano, hanno aderito. La Russia ha sempre utilizzato tutti i mezzi per diffondere falsità e demonizzare il popolo ucraino. Da oltre due anni, gli ucraini stanno combattendo per la libertà, per difendere la loro terra dalla folle aggressione del dittatore Putin. Non possiamo abbassare la guardia di fronte a questa guerra, che è anche ibrida.”
Per monitorare in tempo reale la propaganda russa, i Radicali Italiani hanno lanciato il sito “stoppropagandarussa.it”, che aggiorna costantemente l’elenco di tutti i prodotti (documentari, video, fumetti, ecc.) di propaganda che circolano in rete.
“Nonostante i blocchi, la propaganda russa penetra ancora con troppa facilità. La Russia ha sempre utilizzato tutti i mezzi per diffondere falsità e demonizzare il popolo ucraino. Da oltre due anni, gli ucraini stanno combattendo per la loro libertà, per difendere la propria terra dall’aggressione del dittatore Putin. Non possiamo abbassare la guardia di fronte a questa guerra, che è anche ibrida.”