“Al contrario di quanto avevamo appreso, dopo alcune ulteriori verifiche e approfondimenti abbiamo appurato che a fronte di una capienza di 230 posti, i detenuti al carcere di Vercelli sono 264. Un numero che denota un tasso di sovraffollamento non irrilevante se si considera che sono in corso dei lavori di ristrutturazione che rendono inagibili numerose celle. Anche per questo motivo depositeremo alla Procura di Vercelli una denuncia dei confronti del Ministro della Giustizia, ovvero perché crediamo che l’omissione di atti per contrastare la condizione disumana e degradante in cui versano le carceri costituisca un reato, più specificamente quello di tortura. A Vercelli il Direttore, gli educatori e il personale stanno facendo molto, con scarsi strumenti, per colmare delle intollerabili carenze e difficoltà. Ma resta il fatto che qui, come altrove, lo Stato ha una concezione di pena che viola sistematicamente la Costituzione: il lavoro e le iniziative rieducative e non sono sufficienti, le camere detentive sono anguste, le latrine dei bagni sono collocate a pochi centimetri di distanza da dove i detenuti cucinano. Poi c’è il disagio psichiatrico, che ovunque dilaga senza un effettivo controllo. Questo modello, lo ribadiamo anche da Vercelli, è fallimentare perché produce recidiva, è disumano perché è violento, non reinserisce ma marginalizza. Nonostante ciò, la maggioranza di Governo amica dell’amministrazione comunale continua a incrementare pene stando alla larga, proprio come il Sindaco Scheda, dalle sofferenze del carcere. A lui e all’amministrazione inviamo pubblicamente un invito a visitare insieme a noi il carcere di Vercelli, e magari a tentare di comprendere i danni delle loro politiche manettare.”
Lo dichiara in una nota Filippo Blengino, Tesoriere di Radicali Italiani.