Con il reato di resistenza passiva muore lo Stato di diritto

Con la folle decisione di trasformare la disobbedienza civile e la resistenza passiva in un reato, muore lo Stato di diritto. Con un sovraffollamento che supera il 131%, celle sudicie invase da scarafaggi e cimici, e servizi igienici e sanitari fatiscenti, si nega ai detenuti persino la possibilità di una protesta non violenta e passiva. Una decisione assurda che condanna i detenuti a un girone infernale senza via d’uscita.
Un detenuto ci ha scritto una lettera in cui chiede di essere “salvato da uno Stato che ha deciso che la nostra punizione si traduca nella pena di morte celata!”
Appare drammaticamente evidente che il Governo ha deciso di ignorare i richiami del Presidente Mattarella. Il carcere, purtroppo, è sempre più un luogo in cui si perde ogni speranza.
Una condizione che genera angoscia agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. A tutti, tranne che al Governo.

Lo dichiara in una nota il Tesoriere di Radicali Italiani Filippo Blengino.