I Radicali Italiani hanno partecipato oggi alla manifestazione sotto l’ambasciata iraniana di Roma, per gridare, insieme alle associazioni iraniane, “No alla Repubblica Islamica”
Oggi siamo qui, insieme alla comunità iraniana, per denunciare che le cosiddette elezioni che oggi si tengono in Iran, non sono elezioni libere e democratiche, espressione della sovranità popolare, come delle vere elezioni dovrebbero essere. No. Quelle che si tengono oggi in Iran sono elezioni farsa.
La ONG Freedom House, che monitora i livelli di democrazia, diritti civili e diritti politici nel mondo, ha assegnato all’Iran un punteggio di 11 su 100 in tema di democrazia, un punteggio di 7 su 60 in tema di libertà civili e un punteggio di 4 su 40 in tema di diritti politici. Persino la Russia di Putin (con un punteggio di 13 su 100) è considerata leggermente più democratica dell’Iran, tenuto come un ostaggio dalla Repubblica Islamica. Qualche mese fa, eravamo davanti all’ambasciata russa, insieme alla comunità dei russi contro la guerra, per gridare che quelle elezioni erano una farsa, oggi siamo qui, di fronte all’ambasciata del regime, per dire che le elezioni saranno vere elezioni soltanto quando la Repubblica Islamica sarà distrutta, quando gli iraniani e le iraniane non rischieranno più di finire in carcere o di venire ammazzati per aver manifestato in una piazza, per aver indossato il velo in maniera sbagliata, per i propri pensieri e le proprie idee.
Spesso ci viene chiesto perché questa situazione ci riguarda. Ci viene chiesto perché ci interessa delle sorti degli iraniani, degli ucraini, dei bielorussi… Ci viene detto che dovremmo occuparci un po’ di più dei problemi degli italiani. Ma si deve comprendere, che questi sono problemi degli italiani e dell’Italia. L’asse delle autocrazie, di cui la Repubblica Islamica dell’Iran gioca un ruolo protagonista, insieme alla Cina di Xi Jinping e alla Russia di Putin, è un enorme problema per il modello di democrazia liberale e per quella pace e quella libertà che abbiamo tanto faticosamente costruito e che ora dobbiamo proteggere. È dall’Iran che sono arrivati i famigerati droni Shahed che da due anni colpiscono l’Uraina. SI abbattono sugli edifici civili, uccidono persone in questa assurda guerra di invasione scatenata da Putin. Ma i regimi autoritari, i dittatori, i criminali, si riconoscono tra loro. Ieri, oggi, domani, è nostro preciso dovere stare al fianco della comunità iraniana in Italia, per contrastare la propaganda del regime e fare il possibile per aiutare chi in Iran, con un coraggio incredibile, continua a combattere per la libertà del proprio popolo e del proprio Paese. No alla Repubblica Islamica!
Lo dichiara in una nota Filippo Blengino, Tesoriere di Radicali Italiani