Appello di Carlo Fusaro e Marco Mayer per una lista unitaria “Renew Europe” alle Elezioni Europee.

Noi crediamo che ci sia bisogno di più Europa, più Unione Europea, non meno. Bisogna essere ciechi per non capire che deve nascere un’ Unione Europea politica in grado di difendere efficacemente sé stessa, i suoi cittadini, la sua economia, il suo ambiente. Per questo è indispensabile mandare al Parlamento europeo della prossima legislatura rappresentanti “federalisti” la cui stella polare sia – senza esitazioni né incertezze – gli Stati Uniti d’Europa. Ciò vale in particolare per la delegazione italiana che sarà purtroppo, invece, quella, fra i 27, destinata a dare minori garanzie, considerato l’europeismo scettico di FdI e l’antieuropeismo populista e filoputiniano di M5S e Lega.

Per contrastare il rischio che nel Parlamento Europeo che – come piacerebbe al Cremlino – si formi una nuova maggioranza aperta a destra o, addirittura, una maggioranza apertamente di destra comprensiva di Alternative fur Deutschland e di altri partiti neonazi, filoputiniani e/o filocinesi https://www.startmag.it/mondo/rischio-partiti-filorussi-filocinesi-maggioranza-parlamento-europeo/ è imperativo presentare alle elezioni europee una lista unitaria di tutte le forze una lista unitaria di tutte le forze appassionatamente e incondizionatamente europeiste, quelle che si riconoscono in Renew Europe. Questa lista è auspicabile per tre motivi.

Il primo é di carattere “difensivo”. Tutti i sondaggi (pur con alcune variazioni tra le varie forze ) evidenziano che andando divisi esiste il pericolo “catastrofico” che nessuno superi la soglia del 4% e conseguentemente non eleggere neppur un parlamentare italiano di ispirazione liberal democratica, europeista e riformista con effetti a cascata estremamente negativi su Renew Europe, ALDE e PDE. Non vogliamo credere che qualcuno sia disposto a correre un rischio simile.

Il secondo ha viceversa un carattere “offensivo” in relazione alla situazione politica italiana. Con buoni candidati (e una campagna elettorale ben organizzata) la lista unitaria di tutte le forze di “Renew Europe” avrebbe la possibilità di superare sia in percentuale che in seggi la Lega e Forza Italia (gli ultimi sondaggi danno rispettivamente al 8, 2% e al 8%). Il nuovo progetto potrebbe, infatti, attrarre elettori che non si recano più alle urne delusi dall’assenza di un progetto riformista, tramontato da tempo per molteplici ragioni, non ultime le note e prolungate traversie del PD. In questa prospettiva c’ è un ulteriore aspetto che interessa specificamente gli elettori moderati. Non ci sono motivi di dubitare della buona fede di Antonio Tajani quando promette di escludere da future coalizioni europee il partito tedesco Alternative für Deutschland (Afd). Ma in politica non si può dire mai. Di fronte ad un risultato delle urne in cui l’apporto di AfD e del gruppo Identity e Democracy (Lega) diventasse determinante per una nuova maggioranza di centro destra la pattuglia degli europarlamentari di Forza Italia sarebbe davvero in grado di buttare tutto all’aria? Non dimentichiamoci le lezioni del recente passato. Nessuno avrebbe scommesso sul “connubio” di Matteo Salvini e Giuseppe Conte nel governo giallo-verde, eppure dopo le elezioni del 2018 é diventato realtà.

Il terzo motivo per procedere alla costruzione di una lista unitaria sotto l’egida “Renew Europe” è la più importante di tutti. Pur con identità differenti tra i diversi partiti c’è una convergenza sostanziale sul piano dei valori e dei programmi. Rispetto alle grandi sfide che ci attendono (difesa e politica estera comune della UE, cambiamenti climatici, politiche migratorie, politica fiscale, lavoro, diritti individuali e sociali, libertà civili e Stato di diritto) Azione, Italia Viva, + Europa, Libdem, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani, Repubblicani, Volt,…