Tossicodipendenze: Il decreto-legge di San Lorenzo è un decreto legge di San Patrignano

“L’ennesimo Decreto-legge del governo Meloni diventa un “omnibus” in cui si accontentano un po’ tutti, tra cui il sottosegretario alla giustizia Andrea Del Mastro che qualche mese fa pensava di “svuotare le carceri mettendo i tossicodipendenti in comunità”. – Così in una nota Giulio Manfredi membro di Giunta di Radicali Italiani e Federica Valcauda della Direzione nazionale – Le apparenti buone intenzioni non tengono conto del contesto e anche dei cambiamenti scientifici rispetto alle cure delle tossicodipendenze degli ultimi anni che prediligono un approccio da comunità aperta e non chiusa. Un’effettiva possibilità di smarcarsi dallo stigma.

Il Governo però – proseguono i due dirigenti di Radicali Italiani – preferisce trattare il tema in modo propagandistico, aggiungendo delle modifiche alla legge del 20 maggio 1985 sull’8xmille inoptato, laddove il Governo destinerà la parte delle quote inespresse alle comunità di recupero delle tossicodipendenze. Se da una parte è bene avere dei fondi aggiuntivi, dall’altra assistiamo a una diminuzione dei fondi per “l’istruzione scolastica” a cui andavano direttamente i contributi inoptati. Una scelta da condannare visti gli ultimi dati sulla povertà educativa nel nostro Paese, che aumenta le disuguaglianze, e quindi anche la possibilità di vivere in condizioni di povertà che possono portare a dipendenze.

Una modifica che causa un corto circuito evidente, e strizza solamente l’occhio a quelle comunità che avranno più fondi per un dato anno: mentre la gran parte del terzo settore che opera nella riduzione del danno e nella prevenzione resta ai margini. E il sottosegretario Mantovano – concludono Manfredi e Valcauda – non ha neppure il coraggio di rivendicare la sua iniziativa sul sito del Dipartimento Antidroga.”