“Apprendiamo che, come previsto, Salvini non incontrerà il Presidente Zelensky. Salvini è letteralmente un alleato di Putin”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Per quanto ci riguarda, dopo essere stati per 5 giorni a Kyiv in occasione del 25 aprile, diamo il benvenuto al Presidente Zelensky che rappresenta tutta la resistenza ucraina che vogliamo e dobbiamo sostenere al massimo livello. Salvini, invece, ha un contratto firmato di suo pugno a Mosca il 6 marzo 2017 (tre anni dopo la prima aggressione russa all’Ucraina) con il Partito Russia Unita di Putin.
Tale accordo prevede precise clausole per la sua rescissione. L’accordo non è stato mai revocato, né dai russi né da Salvini. La Lega è l’unico partito, in Italia e in Europa, ad avere stipulato un tale genere di accordo. Una vera vergogna italiana ed europea in questa tragedia, che deriva dall’aggressione criminale su larga scala dell’esercito di Mosca.
Nessuna sorpresa quindi, il nostro vicepresidente del consiglio è un braccio di Putin in Italia. Oggi per Meloni è il tempo degli abbracci con Zelensky, delle rassicurazioni che il governo italiano è compatto nel sostegno all’Ucraina. Ma non è così.
Nella coalizione di centrodestra due partiti su tre (Lega e Forza Italia) non perdono occasioni per ammiccare a Mosca, portando a casa risultati concreti: solo pochi giorni fa dal letto di un ospedale Berlusconi è riuscito a imporre a Meloni la nomina di Paolo Scaroni (il principale responsabile della dipendenza energetica italiana dalla Russia) a presidente dell’Enel, nella sostanziale indifferenza di tutti i partiti.
Presto o tardi il nostro Paese chiederà conto a Salvini della sua condotta, anche se per ora – pur sapendolo – si preferisce tacere o far finta di nulla. Non vale certo per Radicali Italiani che denuncia l’accordo tra Lega e Russia Unita dal giorno della stipula del patto”, concludono.