“Con una lettera aperta inviata oggi alla premier Meloni e, per conoscenza, al presidente Mattarella e al ministro Tajani, continuiamo la nostra battaglia affinché vengano revocate per indegnità le onorificenze assegnate dall’Italia a uomini di Putin, a cominciare da Peskov e Paramonov”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“Sebbene alcune onorificenze siano già state revocate ci sono ancora russi medagliati e tra questi spiccano Dmitry Peskov, portavoce di Putin sin dal 2012, e Aleksej Paramonov, ambasciatore in Italia della Federazione Russa, insignito ben due onorificenze (prima e seconda).
Chiediamo a Meloni che si attivi urgentemente in occasione della imminente Festa della Repubblica. Il nostro Paese, infatti, non può permettersi di continuare ad omaggiare persone che hanno collaborato e collaborano tuttora alla perpetuazione del regime criminale di Vladimir Putin, tanto più dopo la seconda aggressione ai danni dell’Ucraina.
Contestualmente – proseguono i dirigenti – a Meloni chiediamo che siano assegnate le onorificenze ai cittadini delle Federazione Russa Aleksej Navalny, Alexei Gorinov e Ilja Yashin che stanno pagando caramente il loro dissenso nei confronti dello zar”.
La richiesta di Radicali Italiani è sostenuta da un appello che vede come primi firmatari numerose personalità tra cui Claudio Martelli, Marco Bentivogli, Vittorio Emanuele Parsi, Yaryna Grusha Possamai, Nona Mikhelidze, Oles Horodetskyy, Sofia Ventura, Vincenzo Camporini, Alessandro De Nicola, Marta Ottaviani, Gianni Vernetti, Pier Virgilio Dastoli, Guido Vitiello, Mariano Giustino, Aldo Torchiaro, Iuri Maria Prado, Christian Rocca, Caterina Simiand e molti altri.