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Una rondine non fa primavera

Articolo di Massimiliano Iervolino pubblicato su Il Dubbio del 18 aprile 2023

Il taglio del cuneo fiscale per tre miliardi di euro annunciato dalla presidente Meloni è una buona notizia. Tuttavia una rondine non fa primavera. I piani del Governo di centrodestra vanno ben oltre una giusta misura contenuta nel Def. 

Chi in questi giorni scrive che la leader di Fratelli d’Italia non ha in mente un suo modello di Paese sbaglia di grosso. Infatti la Presidente del Consiglio ha ben chiara la direzione: Dio, Patria e famiglia. Contrasto ai diritti civili e umani, politiche proibizioniste e antiscientifiche, difesa del “made in Italy” e del “piccolo è bello”, opposizione alla transizione ecologica e a una maggiore integrazione europea. Quindi da parte di Giorgia Meloni un piano c’è, ed è chiaro: l’‘orbanizzazione’ del Paese. Conservatorismo puro, il nazionalismo più spinto.

Una posizione, quella italiana, che ci spinge sempre di più verso l’irrilevanza internazionale e soprattutto europea. Basti vedere con quali risultati siamo usciti dall’ultimo Consiglio europeo. Ci avviciniamo sempre di più ai Paesi del gruppo Visegrad. L’ininfluenza è dietro l’angolo, eppure saremmo i primi beneficiari di un assetto federale. 

Chi al progetto complessivo di Giorgia Meloni si oppone attraverso una singola iniziativa, seppur meritevole, non si discosta da quanto evocato sopra: una rondine non fa primavera. Questo vale anche per le forze di opposizione. Per contrastare il tentativo di orbanizzare l’Italia c’è bisogno di una iniziativa di ampio respiro e non sulla singola tematica. Dall’antiproibizionismo per contrastare le mafie, ai diritti civili e umani, passando per la crescita dimensionale delle nostre imprese, al contrasto alla povertà, finendo con la riforma del Titolo V e la transizione ecologica. Una iniziativa a 360° che parta da una analisi delle cause del declino italiano e passi attraverso la consapevolezza che le politiche attuali della destra al Governo non faranno altro che aggravare le condizioni dell’Italia. 

Gli ultimi quindici anni sono stati tremendi, veniamo da una crisi finanziaria che è diventata crisi economica, sociale e istituzionale. La quale è andata a colpire soprattutto un Paese come il nostro, in difficoltà sia per l’elevato debito pubblico che per un sistema di imprese poco produttivo e con una crescita economica annua quasi inesistente.

Non c’è nulla da conservare (conservatori di cosa?) ma c’è da riformare. Per questo a noi più che la rondine interessa la primavera, quella Radicale.