Carcere: Radio Radicale deve poter trasmettere le udienze del processo per i fatti di S.M. Capua Vetere

“Al cittadino non far sapere ciò che accade nelle patrie galere. Sembra essere questo l’auspicio che ha, fino a questo momento, guidato la decisione di sospendere la messa in onda, da parte di Radio Radicale, delle udienze del processo per le torture avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile del 2020.

Attendiamo con fiducia la decisione del presidente della Corte d’Assise del 5 aprile che scioglierà la riserva, esattamente a tre anni dai gravissimi fatti oggetto del processo”, così in una nota Massimiliano IervolinoGiulia Crivellini Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Ora, però, non possiamo che stigmatizzare l’assurdità di una misura che, di tutta evidenza, lede il diritto alla conoscenza dei cittadini assicurato dalla sola Radio Radicale, che svolge un vero e proprio servizio al pubblico. Quello di Santa Maria Capua Vetere è un processo di forte rilevanza pubblica e pertanto si svolge a porte aperte.

Incomprensibile, dunque, la richiesta a Radio Radicale di non trasmetterne le udienze, richiesta che confidiamo venga ritirata o che venga rigettata. Affinché il carcere diventi un luogo conforme alla nostra Costituzione, i cittadini devono sapere ciò che accade al suo interno e, noi diciamo, DEVONO VEDERE.

Per questo – concludono i dirigenti di Radicali Italiani – abbiamo lanciato la campagna nazionale intitolata Devi Vedere che porterà i cittadini negli istituti penitenziari italiani, affinché il carcere non sia più una vergogna per un Paese civile ma contribuisca effettivamente alla rieducazione del condannato come sancito dalla nostra Costituzione.

Violenze come quelle avvenute al carcere di Santa Maria Capua Vetere non possono e non devono più avvenire”.