Qatargate: strumentale l’attacco alle Ong

“Sulla questione del Qatargate ci sia approccio garantista”, così in una nota Massimiliano IervolinoGiulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Nelle notizie che in questi giorni si rincorrono sul caso che a Bruxelles vede coinvolti la ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Eva Kaili e altri, viene attribuito un ruolo di primo piano a diverse ONG. Tra queste Non c’è Pace senza Giustizia che, lo ricordiamo, è un’organizzazione nata per portare avanti la campagna per la creazione della Corte Penale Internazionale.

Non c’è Pace senza Giustizia, insieme ad altre ONG, è stata determinante per arrivare al risultato storico di dotare la comunità internazionale di un tribunale penale. Dalla stesura dello Statuto della Corte, alla ratifica del Trattato di Roma per la sua istituzione e, successivamente, la raccolta sul campo delle prove per l’incriminazione di Slobodan Milošević e di altri criminali del suo regime, Niccolò Figà-Talamanca è stato uno dei motori di ciascuna iniziativa.

Per lui, come per tutti, il nostro approccio è garantista; ci aspettiamo che quanto prima possa difendersi e chiarire la sua posizione. Alla sua Organizzazione, chiamata in causa in modo ingeneroso e strumentale, l’augurio di uscire presto da questa tempesta e di poter tornare a dedicarsi alle proprie attività e a organizzare nuove campagne, poiché quello che accade in questi mesi di guerra conferma che stava dalla parte giusta chi chiedeva una mobilitazione per un Tribunale davanti al quale poter processare chi si macchia di crimini di guerra e contro l’umanità”, concludono.