Energie radicali, al via il XXI Congresso a Rimini

Si apre venerdì 9 dicembre e proseguirà fino a domenica 11 il XXI congresso di Radicali Italiani a Rimini presso l’hotel Ambasciatori in viale Vespucci, 22. 

“Il titolo prescelto, ‘Energie Radicali, contro i regimi nazional populisti, per il diritto internazionale e i diritti umani e civili’, vuole mettere in luce l’accezione umana dell’energia e quella termodinamica che si fondono nell’anno radicale”, così in una nota Massimiliano IervolinoGiulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani

“L’energia, proveniente dal corpo, dalla militanza, dall’iniziativa, è la politica che vuole arrivare a Kyiv, a segnare la vicinanza Radicale ai cittadini ucraini. Abbiamo tentato di organizzare il nostro Congresso proprio lì. Non ci siamo riusciti – per molteplici ragioni – ma ci andremo. Una vicinanza, la nostra, non di mera testimonianza ma nel solco delle lotte passate e presenti. L’invasione della Russia in Ucraina è stata al centro dell’iniziativa Radicale: dalla raccolta firme per sostenere l’incriminazione di Putin dinanzi alla Corte Penale Internazionale fino alla campagna ‘L’inverno sta arrivando’, ovvero il pacchetto di misure per contrastare la guerra energetica di Putin. L’attacco di Putin è un’aggressione all’Europa intera; un Vecchio Continente che, però, quando si trova di fronte a problemi simmetrici (crisi energetica e pandemica) interviene lentamente, quando deve affrontare crisi asimmetriche (immigrazione e debiti sovrani) non lo fa o lo fa male. È il risultato della politica intergovernativa, dello schema dell’unanimità tra Stati membri che lascia spazio a rigurgiti nazional populisti. Per questo non basta più dirsi europeisti ma bisogna essere federalisti. Come federalisti sono gli Stati Uniti d’America, dove migliaia di donne e uomini hanno manifestato per settimane per contrastare la decisione della Corte suprema di abolire la storica sentenza che aveva legalizzato l’aborto. La nostra campagna Libera di Abortire ha dimostrato, ancora di più, la sua potente ragion d’essere finanche transazionale, portando avanti nel corso di questi ultimi mesi battaglie importanti che hanno prodotti risultati di civiltà, come quella sulla sepoltura dei feti al cimitero Flaminio di Roma che ha costretto l’amministrazione capitolina a modificare il regolamento cimiteriale inserendo il necessario consenso della donna. Le energie radicali sono rivolte anche all’ambiente: la transizione ecologica non è rinviabile. Bisogna creare un nuovo diritto internazionale che diminuisca le distanze tra Paesi inquinatori, in via di sviluppo e quelli più poveri. Un nuovo sistema di regole vincolanti che ci permetta di rispettare gli accordi di Parigi: per salvare le future generazioni da un disastro ambientale annunciato. In questo contesto si pone anche la scelta di Rimini per il congresso, in un territorio che si confronta con il progetto di un grande parco eolico fondamentale per la transizione energetica. 

Serve dunque un ‘laboratorio civile’ per contrastare  le politiche oscurantiste e discriminatorie del Governo Meloni: dalla limitazione dell’aborto all’intolleranza verso l’immigrazione, passando per il proibizionismo su sesso e droghe, per finire con il negazionismo sui cambiamenti climatici. Una spinta positiva contro la cupezza di questa destra nazional populista, un luogo dove porsi anche un altro obiettivo: trovare una risposta liberale alla questione meridionale e all’impoverimento della classe media. Per gli ultimi e i penultimi il reddito di cittadinanza non può essere l’unica soluzione. Le elezioni del 2018 e del 2022 hanno dimostrato come il fronte progressista e liberale sia staccato da vaste fette della popolazione. A Rimini individueremo delle risposte per liberare il nostro Paese dall’immobilismo e dalla regressione democratica. Contro i regimi nazional populisti, per il diritto internazionale e i diritti umani e civili, occorrono analisi, strumenti, energie Radicali”, concludono.