Mozione generale del Comitato Nazionale del 28, 29 e 30 ottobre 2022

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Napoli dal 28 al 30 ottobre 2022,

tenuto conto che

dal 24 febbraio di quest’anno ci troviamo nel pieno di una guerra nel cuore dell’Europa sferrata dalla Russia di Vladimir Putin all’Ucraina; una guerra che vuole annientare il popolo ucraino e colpire l’Occidente con ciò che rappresenta: Stato di diritto, diritti e libertà. 

Stiamo quindi vivendo e affrontando una crisi politica, sociale, economica come mai nella storia recente, perlomeno dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. 

Stiamo contestualmente assistendo a un avvento delle destre in tutta Europa, che propugnano società chiuse e un ritorno ai nazionalismi; così anche in Italia, con le elezioni anticipate del 25 settembre, abbiamo un Governo guidato da Fratelli d’Italia, con Lega e Forza Italia. 

Tuttavia, è proprio con la pandemia, con la guerra, con la crisi energetica e quella climatica che dovrebbe essere più evidente quanto sia invece necessaria una maggiore interazione e collaborazione tra gli Stati europei, quanto sarebbe il momento di costruire gli Stati Uniti d’Europa.

Il rischio che le nostre società corrono, invece, è quello di fare passi indietro, anziché avanzare sulla strada dei diritti, e lo stiamo vedendo dalle primissime prese di posizione della nuova classe dirigente del Paese. Questa destra di governo rappresenta ciò contro cui lottiamo da sempre: è contraria all’autodeterminazione dell’individuo; è proibizionista; è clericale; è liberticida e statalista. Si apre pertanto per noi, per chi lotta per il Diritto e per i diritti, una nuova stagione di battaglie, fondamentali per il Paese e per l’Europa.

Tutto ciò premesso, 

il Comitato nazionale invita il Segretario a convocare il XXI Congresso di Radicali Italiani dal 9 all’11 dicembre a Rimini, invitando al contempo la dirigenza del movimento a verificare, sin dalle prossime ore, la fattibilità di tenere l’appuntamento congressuale sul territorio ucraino al fine da porre ancora più al centro la richiesta di formale incriminazione di Vladimir Putin e dei responsabili dei crimini di guerra e contro l’umanità dinanzi alla Corte penale internazionale.

Massimiliano Iervolino

Giulia Crivellini

Igor Boni